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Istat – Carrello della spesa più caro, i consumatori: “Un’altra stangata per le famiglie”

Rincara a giugno il carrello della spesa: i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano su base mensile dello 0,2% e su base tendenziale del 4,4%, con un'accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto a maggio (+4,2%). Lo rileva l'Istat.

L'inflazione acquisita per il 2012 sale al 2,8%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, resta al 2,2%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo sale al 2,3% (era +2,1% nel mese precedente).

A giugno, spiega l'Istat, pesa soprattutto l'aumento congiunturale dell'1,5% dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, che determina una sensibile accelerazione del loro tasso annuo di crescita (2,6%, dallo 0,8% di maggio). Invece un forte effetto di contenimento si deve alla flessione mensile dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-2,6%), per effetto del ribasso dei prezzi di tutti i carburanti.

I maggiori rialzi congiunturali dei prezzi riguardano alimentari e bevande analcoliche e comunicazioni (per entrambe +0,8%); in diminuzione sul mese precedente risultano i prezzi dei trasporti (-0,3%). Nel confronto tendenziale l'Istat rileva gli aumenti maggiori per bevande alcoliche e tabacchi (+8,1%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,6%) e trasporti (+6,4%). A livello territoriale Potenza (+4,8%), Genova (+4,1%) e Trieste (+3,8%) sono le città in cui i prezzi registrano gli aumenti tendenziali più elevati.

Per il Codacons una famiglia di 3 persone spenderà, solo per fare la spesa di tutti i giorni, 594 euro in più all'anno, mentre per una di 4 persone la stangata sarà di 642 euro all'anno.

Per Federconsumatori e Adusbef, la crescita dei prezzi si traduce in una spesa maggiore di 990 euro a famiglia su base annua. Una stangata che - proseguono le associazioni - si somma a quella proveniente dall'aumento della tassazione che ammonterà a +1.214 euro (comprendendo anche le ricadute indirette dell'aumento delle accise e della reintroduzione dell'Imu). Il totale a carico di ogni famiglia sarà pari a ben 2.204 euro nel 2012". Secondo Federconsumatori dal 2008 ad oggi il potere d'acquisto delle famiglie è calato dell'11,8%.