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Credito Imprese Artigiane– In Sardegna diminuisce il credito e crescono i tassi d’interesse

Diventa sempre più difficile e pesante l’accesso al credito per le imprese artigiane della Sardegna: al 31 dicembre 2011, i finanziamenti sono diminuiti del 2,2% rispetto ai sei mesi precedenti mentre il tasso di interesse sui prestiti è cresciuto dell’1% circa in 27 mesi.

E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato sul “Credito all’artigianato del 2011 e la dinamica dei tassi nel 2012”, che ha analizzato i dati della Banca d’Italia  e di Artigiancassa.

In Sardegna, negli ultimi sei mesi dello scorso anno (periodo giugno-dicembre 2011), lo stock dei finanziamenti all’intero sistema produttivo ha superato i 13 miliardi di euro (13.332 mln euro): di questi, più di 9 miliardi (9.420) sono andati alle imprese medio grandi, circa 3 (2.833) alle piccole e poco più di 1 (1.078) alle aziende artigiane.

Il tasso di erogazione dei prestiti ha subito una contrazione per l’intero tessuto imprenditoriale sardo (-0,9% rispetto alla rilevazione di giugno 2011): nelle grandi imprese la diminuzione è stata del 0,6%, tra le piccole il calo registrato è dell’1,5% mentre nell’artigianato la flessione è stata del 2,2%.

“Nonostante il calo di risorse – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu - il sistema imprenditoriale artigiano della Sardegna continua nello sforzo di creare maggiore ricchezza rispetto agli altri settori anche se i dati confermano che la situazione creditizia rimane molto critica”. “Il problema dell’accesso ai finanziamenti  - continua Murgianu - colpisce qualunque tipo di impresa e non bisogna abbassare la guardia. Anzi, oggi più di ieri, è necessario uno sforzo comune che unisca settori produttivi, politica e amministratori, per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. E’ necessario, per questo, attivare subito il fondo anticrisi e avviare la riforma delle leggi d’incentivazione ”.

Non meno dura la situazione a livello nazionale dove si è registrato un secco -1% (stock di 993miliardi di euro), con le grandi aziende che hanno perso l’1% (stock di 793 miliardi), le piccole l’1,1% (stock di oltre 143 miliardi) e l’artigianato il 3,1% (stock di circa 55miliardi di euro).

Tra le varie regioni, analizzando tutti settori produttivi, aumentano i prestiti in Liguria (+3,2%), in Basilicata (+1,2%) Abruzzo (+1%), in Valle D’Aosta (+0,9%), in Puglia (+0,6%), in Sicilia (+0,5%) e in Trentino (+0,1%).

Al contrario, il comparto artigiano, ha subito una diminuzione in ogni regione.

Esaminando le province sarde (variazione dicembre 2011-giugno 2011), si rileva che i finanziamenti sono cresciuti solo a Cagliari (stock totale 5.322 milioni di euro) con un +1,2% (-1,9% in artigianato/stock 303 mln euro).

Tutte le altre province hanno un segno negativo.

Diminuzioni si registrano a Carbonia-Iglesias (stock di 376 milioni di euro) dove i finanziamenti all’intero sistema imprenditoriale sono crollati del 6,9% (-1,1% nell’artigianato/59,3 milioni), nel Medio Campidano (stock 546 milioni di euro) con l’intero sistema produttivo al -2,6% (-0,4% in artigianato/53,7 milioni), in Ogliastra (stock 251 milioni) con -3,9% al totale imprese (-2,3% in artigianato/36,7 milioni di euro), a Nuoro (stock 1.178 milioni) -1,4% in totale (-1,9% in artigianato/133 milioni), a Olbia-Tempio (stock 2.517 milioni) -3,4% su tutte le imprese (-5% in artigianato/178milioni), a Oristano (stock 824 milioni) -0,9% (-4,5% in artigianato/91milioni) e a Sassari (stock di 2.314 milioni) calo totale del 0,6% (nessuna variazione in artigianato ovvero 0,0%/221 milioni).

Il credito per addetto, ovvero il rapporto tra finanziamento ottenuto dalle imprese in rapporto agli addetti, in Sardegna è di 39.195 euro (media in tutto il sistema produttivo). Nell’artigianato questa quota scende a 12.325 euro/addetto mentre sale a 48.497 euro/addetto per il resto delle aziende.

Ovvero una azienda non artigiana ottiene dalle banche circa 36mila euro/addetto in più rispetto a una impresa artigiana.

Situazione critica anche se si analizzano i tassi di interesse: questi, dal 2009 sono in continua crescita.

In Sardegna, tra le piccole imprese si è passati dall’8,35% del dicembre 2009 per arrivare al 9,31% di marzo 2012, subendo quindi una crescita di quasi 1 punto percentuale. Nelle aziende medio-grandi, quelle con più di 20 addetti, il tasso nel mese di marzo di quest’anno è arrivato al 7,62%, registrando uno “spread” con le piccole imprese di 169 punti base.

Certamente è assai preoccupante l’acuirsi del differenziale, lo “spread”, tra i tassi di interesse che vengono concessi alle imprese più strutturate e quelle artigiane- sottolinea il Presidente di Confartigianato - 169 punti base sono tanti e non sono giustificati. Anche su questo punto è necessario intervenire a tutela delle imprese più piccole”. “Ed è preoccupante – rimarca il Presidente dell’Associazione Artigiana - che una azienda non artigiana ottenga dalle banche circa 36mila euro per addetto in più rispetto a una impresa artigiana. Sono differenze che, di questi tempi, non hanno più ragione d’essere. Com