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Peggiorano le condizioni dei mercati del lavoro nell’area euro: salari sempre più bassi

Le condizioni nei mercati del lavoro dell'area dell'euro sono ulteriormente peggiorate e le indagini non segnalano miglioramenti per il prossimo futuro, si legge nel bollettino mensile della Bce-

La graduale ripresa dell'economia europea ci sarà, ma il vigore di questa ripresa potrebbe essere smorzato da una serie di fattori: "Le tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell'area e del loro impatto sulle condizioni di credito" oltre "al processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario" e "l'elevata disoccupazione".
La disoccupazione fra aprile e maggio ha raggiunto l'11,1%, un livello superiore di 1,2 punti rispetto al picco dell'aprile 2011.

Che fare? Più flessibilità e moderazione salariale possono favorire l'occupazione, è il ragionamento da manuale della Bce, che nel bollettino di luglio sottolinea come la modesta riduzione dei salari registrata nonostante l'elevata disoccupazione testimonia la necessità di ulteriori riforme strutturali. L'analisi dell'eurotower, nel dettaglio, rileva che "la diversa reazione dei tassi di occupazione alla crisi riflette, in parte le considerevoli differenze esistenti fra i paesi in termini di assetti istituzionali dei mercati del lavoro, entità e impatto delle precedenti riforme strutturali e concentrazione settoriale delle perdite dei posti di lavoro".

Contemporaneamente, continua il rapporto, "in vari paesi la correzione al ribasso dei salari è stata modesta, e ciò malgrado l'aumento della disoccupazione, a indicazione della necessità di ulteriori riforme che favoriscano la flessibilità dei salari".

La Bce prende atto che "in molti dei paesi più colpiti si stanno intraprendendo riforme strutturali". Ma queste riforme, auspica ancora la Bce "dovranno mirare anche a incoraggiare la flessibilità dei mercati del lavoro e la moderazione salariale, in modo da agevolare la riallocazione settoriale dei lavoratori in esubero, favorire la creazione dei posti di lavoro e ridurre così la disoccupazione".