“Sovraffollamento da record a Buoncammino. Il costante aumento dei detenuti nella Casa Circondariale cagliaritana ha raggiunto il massimo storico. Ci sono 218 reclusi in più dei posti letto disponibili”. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento ai dati del Ministero della Giustizia che fotografano la realtà carceraria al 30 giugno.
Nella struttura del colle cagliaritano sono recluse 563 persone (23 donne – 99 stranieri) a fronte di una capienza regolamentare di 345. Cinque mesi fa i cittadini privati della libertà nella struttura cagliaritana erano 532. I dati, che testimoniano una situazione drammatica anche per la presenza di detenuti con gravi patologie fisiche e psichiche, testimoniano la difficile condizione di vita anche dei diversi operatori penitenziari a partire dagli Agenti. In Sardegna attualmente sono ospitati nelle dodici carceri 2.142 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 2008 posti.
“Nella nostra isola – afferma Caligaris – si registra un sovraffollamento in 8 strutture su 12 con un livello di sofferenza e disagio che spesso sfocia in atti di autolesionismo o aggressività nei riguardi degli Agenti di Polizia Penitenziaria. Le pur apprezzabili iniziative per contenere la tensione non sono sempre sufficienti per far fronte a situazioni intollerabili dentro celle scarsamente aerate e con persone costrette a fare i turni anche per stare in piedi”.
Il carcere di Buoncammino però non è solo in questa negativa classifica. Gli tiene testa quello di Iglesias con 35 detenuti oltre il numero regolamentare. Sono infatti 97 anziché 62 (28 stranieri) e il “San Sebastiano” di Sassari con 212 anziché 190 (72 stranieri – 17 donne). Preoccupazione suscita la condizione di Iglesias dove per la maggior parte sono detenuti sex offender. Persone quindi che hanno necessità di particolari attenzioni per il recupero e il reintegro sociale. Un altro Istituto quello di Macomer (Nuoro) registra una pesante condizione con 81 detenuti presenti, in maggioranza extracomunitari (44), a fronte di 46 posti regolamentari. Situazioni di disagio contenuto sono presenti anche ad Oristano (+33), Alghero (+28), Lanusei (+19) e Is Arenas (+13).
“Le uniche isole “felici” – sottolinea la presidente di SDR – sono Tempio Pausania (in fase di apertura ufficiale dove lavorano 7 detenuti mentre la struttura è predisposta per 29 posti) e le colonie penali di Isili (130 anziché 235) e Mamone (307 anziché 378). In queste realtà c’è un altro gravissimo problema quello della mancanza di fondi adeguati per garantire il lavoro ai detenuti. L’emergenza carceraria in Sardegna si caratterizza anche per la presenza di 16 persone anziane che hanno superato i 70 anni d’età”.Com