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Entrate, Cappellacci: primo risultato concreto

Il primo risultato concreto sulla vertenza entrate è la dimostrazione che quando l'interesse della Sardegna viene anteposto agli egoismi di fazione, di categoria, di campanile e a quella vera e propria ulcera della società rappresentata dai personalismi, si possono raggiungere obiettivi importanti".

Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ritorna sulla liquidazione da parte dello Stato di oltre un terzo delle somme dovute per le entrate. "La liquidazione di circa 600 milioni di euro arriva a capo di una battaglia lunga e della mobilitazione dell'intera società sarda, non solo della politica. La rivendicazione della Sardegna e' avvenuta sia in sede politica che giurisdizionale - ha ricordato il presidente, che un mese fa ha notificato, tramite ufficiale giudiziario, un atto di diffida e messa in mora del Governo Monti-.

Quello ottenuto è altresì un risultato che deve spingerci a combattere quel sentimento di cupa rassegnazione e alla vecchia politica di pensare a chi attribuire le responsabilità anziché a come perseguire gli obiettivi e che troppe volte ci ha resi nemici di noi stessi più di quanto non lo siano già soggetti esteri alla nostra terra.

"La vertenza Sardegna - ha aggiunto il presidente - prosegue e richiede da parte di tutta la classe dirigente sarda il coraggio dell'unità e la generosità di mettere da parte l'interesse particolare per quello della comunità. Ciò vale non solo per ottenere le somme ancora dovute come entrate, ma per tutti le altre questioni ancora aperte con lo Stato. A quelle risalenti nel tempo, come il patto di stabilità, il riconoscimento dell'insularità, le problematiche energetiche, i trasporti e il nodo infrastrutturale, si aggiungono quelle più recenti, come la violazione dello Statuto avvenuta attraverso l'introduzione dell'IMU, già denunziata davanti alla Corte Costituzionale, e quella parte del decreto sulla spending review che prevede nuovi tagli per le Regioni a Statuto Speciale.

Il risultato appena ottenuto e le sfide ancora in corso ci chiamano ad essere portatori di una consapevolezza nuova: uniti possiamo vincere mentre, quando la politica sarda va in ordine sparso, perfino gli obiettivi che sembrano a portata di mano diventano irraggiungibili".