“Neppure il tempo necessario affinché la delibera venga metabolizzata dagli interessati e subito si cerca la polemica”. Esordisce così l’assessore regionale dell’Agricoltura Oscar Cherchi per rispondere alla richiesta di ritiro della delibera di Giunta che prevede il diritto ad accedere al ‘de minimis’ anche da parte dei pastori che decidano di vendere il latte di pecora fuori dall’Isola, purché non destinato alla trasformazione in pecorino romano.
“Il collega Mario Diana sa che le dinamiche del comparto lattiero - caseario dimostrano il fallimento del mercato e questo giustifica, e anzi rende necessario, l’intervento pubblico. Per questo la Regione, al fine di attenuare i fenomeni distorsivi della concorrenza, è intervenuta per stimolare la differenziazione produttiva con la nota legge in materia di agricoltura. Gli allevatori pertanto sono incoraggiati a cercare nuovi sbocchi per il proprio prodotto e ampliare le prospettive di mercato anche in ragione di una maggiore dinamicità dello stesso che si manifesta all’esterno della Sardegna. È un notevole lavoro finalizzato a porre tutti gli operatori nelle condizioni di agire sul mercato”.
L'assessore ricorda al suo ex capogruppo in Consiglio regionale che “fin dal mio insediamento tentai un mediazione costruttiva con tutte le componenti della filiera produttiva, decidendo di stare dalla parte dei pastori di fronte al rifiuto del dialogo da parte degli industriali”.
“Proprio gli industriali caseari più capaci - aggiunge Cherchi - sapranno cogliere gli importanti stimoli imprenditoriali di questo provvedimento. Non credo, infatti, che abbiano bisogno di autarchiche difese d’ufficio da parte di chi, dopo tanti anni di responsabilità politica ha lasciato i veri problemi dell’Isola comunque irrisolti, preferendo passare all'opposizione piuttosto che contribuire attivamente alla loro soluzione”. Com