Press "Enter" to skip to content

Altri ‘No’ della Merkel ed ora nessuno crede al vertice Ue: Borse giù

Lunedì amaro per Piazza Affari e per le borse europee. Il rinnovato 'No' di Angela Merkel agli eurobond ha affossato i listini: male, molto male Piazza Affari, con l'indice principale Ftse Mib che ha lasciato sul terreno il 4,02% a 13.113 punti.

Le tensioni, in vista del vertice europeo di fine settimana su cui i mercati sembrano non riporre particolare fiducia, si sono riversate anche sul mercato obbligazionario, con lo spread tra Btp e Bund decennali volato fino a 455 punti rispetto ai 422 punti dell'ultima chiusura. Tra le blue chip, più volte sospese per eccesso di ribasso, pioggia di vendite su Unicredit (-8,41%), Bpm (-8,37%) e Mps (-7,06%).

Gli investitori guardano con scetticismo al summit Ue del 28 e 29 giugno e dubitano che la Germania apra sugli Eurobond o su una rinegoziazione delle condizioni per il piano di aiuti concesso alla Grecia. La Spagna intanto ha avanzato formale richiesta di aiuti all'Eurogruppo per ricapitalizzare le banche, e c'è chi teme che sia il preludio a un vero e proprio salvataggio.

Il nervosismo sul vertice europeo con i mercati che non prevedono un risultato soddisfacente, i nodi sul dossier della Grecia alimentano i timori degli investitori che procedono a monetizzare i rimbalzi della settimana scorsa.

Gli investitori preferiscono prese di beneficio - soprattutto su Telecom a Milano - dopo i guadagni della scorsa settimana, mostrando cautela in attesa del vertice Ue del 28 e 29 giugno che ancora una volta potrebbe lasciare l'eurozona senza una soluzione 'politica' alla crisi.

Al centro delle discussioni vi sono la rinegoziazione dei termini del piano di salvataggio greco, nonostante lo slittamento del viaggio ad Atene della troika (Ue, Fmi e Bce) per i problemi di salute del nuovo primo ministro, Antonis Samaras e la proposta di un'unione fiscale e bancaria in Europa.

"Una cosa è chiara: non possiamo permettere che tutto venga rinegoziato nuovamente. Non possiamo neanche permettere che vengano fatte delle concessioni", ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, a margine di un incontro con le controparti europee a Lussemburgo, aggiungendo che la troika deve ora stabilire quanto tempo è stato perso a causa delle elezioni in Grecia. "Quello che è stato deciso rimane valido. E' ovvio che le campagne elettorali ci sono costate del tempo", ha affermato Westerwelle.

Madrid è condizionata, come sempre, dalle sue banche: oggi il Governo Rajoy ha presentato ufficialmente la richiesta di aiuti per gli istituti di credito in difficoltà.

Il petrolio riflette i timori di una fase di crescita rallentata e cede l'1,07% a 78,91 dollari al barile. Sul mercato valutario euro in netto calo su dollaro (1,248 dollari da 1,267 venerdì) e yen (99,65 da 101,46). Il cambio dollaro/yen si tratta a 79,8.