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Canone Speciale Rai – La tv di Stato ci riprova con le imprese.

Non bastavano il pagamento dell’IMU, dell’Irpef e delle altre imposte.
In questi giorni, anche sugli artigiani sardi e su tutti gli altri imprenditori, si sta abbattendo, per la seconda volta nell’arco di pochi mesi, un’alluvione di solleciti di pagamento del canone speciale Rai.

“Richieste – sottolinea Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – che, nella maggior parte dei casi, sono illegittime perché rivolte ad aziende che non possiedono apparecchi radio-televisivi e quindi non devono pagare alcun abbonamento”.

La Rai, insomma ci riprova. A febbraio aveva tentato di far pagare il canone alle imprese anche per il possesso di computer, tablet e smartphone, ma aveva dovuto fare dietrofront dopo la protesta delle Organizzazioni imprenditoriali e l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico. Ora tenta di nuovo di ‘fare cassa’, imponendo il pagamento del canone indiscriminatamente a tutti gli imprenditori, dando per scontato che posseggano uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive.

“Un comportamento quanto meno discutibile – sottolinea ancora Murgianu - che costringe gli artigiani e imprenditori a dover dimostrare alla Rai di non possedere radio e tv, con un ulteriore adempimento burocratico”.

“Ricordiamo che pagare il canone Rai è un obbligo per tutti coloro che in azienda posseggono radio e televisioni – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – ma non possiamo accettare il metodo di ‘sparare nel mucchio’ per rastrellare risorse. In questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne che di altri oneri e di adempimenti burocratici così pesanti e ingiustificati”.

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