«L’acquisto di macchinari nuovi e l’ottimizzazione delle risorse umane per migliorare un servizio dal quale dipende la salute di migliaia di atleti». È riassunto in questa precisa dichiarazione di intenti l’esito dell’incontro tra i vertici dell’Azienda sanitaria locale 1,
«Le società sportive devono sopportare lunghe liste d’attesa prima di poter sottoporre i propri atleti alle visite mediche obbligatorie», ha spiegato Marco Ticca all’inizio del faccia a faccia fortemente richiesto dal Coni e favorito dall’intermediazione di Lino Mura. «Negli ultimi anni ci siamo adoperati tutti per diffondere una nuova sensibilità verso la tutela sanitaria in campo sportivo – ha detto l’assessore provinciale – ma paradossalmente questo ha creato un problema a un servizio che ora va adeguato alle nuove dimensioni dell’utenza». E a rendere urgente un intervento per implementare il servizio «è intervenuta anche la nuova normativa regionale, in vigore dall’inizio di questo mese – ha aggiunto poi il vicepresidente del Coni - che introduce il certificato unico di idoneità alla pratica sportiva».
Incassata la disponibilità di Provincia e Coni a collaborare «per trovare soluzioni condivise rispetto a un tema molto sentito, da cui dipende la tutela della salute dei nostri atleti, a iniziare dai più giovani», come hanno ribadito Ticca e Mura, i vertici dell’azienda sanitaria sassarese hanno manifestato massima sensibilità nei confronti dell’argomento.
«Completeremo al più presto lo studio che stiamo conducendo per valutare gli interventi più opportuni al fine di poter offrire una risposta più rapida e un servizio più efficiente», hanno assicurato Marcello Giannico, Cesarino Onnis e Antonio Ornano. «Oltre a diminuire i tempi di attesa, vogliamo lavorare per un generale e complessivo miglioramento del servizio», hanno ribadito il direttore generale, il direttore sanitario e il responsabile dell’unità operativa.
«Per riuscire in questo intento, oltre a ottimizzazione le risorse umane a disposizione, verificheremo la possibilità di dotarci di nuovi macchinari», è la rassicurazione. Ma lo sforzo comune, è la conclusione, «sarà finalizzato a creare una rete territoriale di monitoraggio delle attività di medicina sportiva, che riguarderà tutte le strutture autorizzate, pubbliche e private, le società e gli impianti sportivi».
La speranza è che in settembre, quando riprenderanno la maggior parte delle attività agonistiche, ci siano già importanti novità che semplifichino l’espletamento delle visite mediche.