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Lavoro, Monti sente al telefono ‘ABC’: il varo il 27 e accordo su esodati

Si sblocca l'impasse sull'approvazione del ddl lavoro prima del Vertice europeo del 28 giugno, come aveva chiesto Monti: il premier, al suo ritorno dal G20 di Los Cabos, si attacca al telefono con Bersani, Alfano, Berlusconi e Casini e li rassicura: faremo dei provvedimenti legislativi ad hoc per la questione esodati e sulla flessibilità (Ci potrebbero essere anche emendamenti al decreto sviluppo). Ma in cambio il prof. chiede l'approvazione del disegno di legge entro il Vertice europeo di Bruxelles. Il presidente del Consiglio risolve così una giornata iniziata all'insegna del nervosismo, dopo l'intervento alla Camera del ministro Elsa Fornero.

Domani mattina alle 9, alla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio il ministro Piero Giarda formalizzarà gli impegni presi dal governo per ottenere il si di Pdl e Pd. Rispondendo ad una interrogazione alla Camera Fornero ha confermato l'intenzione del governo di tutelare altri 55.000 esodati, oltre ai primi 65.000 per i quali è in arrivo un decreto. Ma ad innervosire, specie i deputati del Pdl, è stata quella che doveva essere un'apertura, cioè l'affermazione che il governo sarebbe stato disponibile a successive modifiche al ddl lavoro qualora si fossero dimostrare necessarie.

Diversi esponenti del Pdl, da Renato Brunetta a Guido Crosetto, hanno interpretato queste frasi come l'ammissione di inadeguatezza del provvedimento, ed hanno annunciato che non lo voteranno, neanche in caso di fiducia. D'altra parte nel Pd c'è chi si aspettava un impegno più stringente sui 55.000 esodati e sugli ammortizzatori sociali. Anche Confindustria, con il vicepresidente Stefano Dolcetta, in audizione alla commissione lavoro della Camera, ha ribadito le riserve.

Ed ha sposato la richiesta, fatta dai democratici, di rinviare di un anno l'entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali, cioè l'Aspi. A metà pomeriggio, rientrato a Roma, Monti e' stato informato delle fibrillazioni, con grande sua sorpresa, ed ha quindi voluto chiamare i leader della maggioranza, anche perché il Pd e il Pdl avevano in programma le riunioni dei rispettivi gruppi parlamentari, che chiedevano risposte soddisfacenti per placare le crescenti tensioni nei partiti.

Il premier ha spiegato, ai leader della maggioranza, il motivo della sua richiesta di approvare il ddl lavoro prima del Vertice Ue. Al G20 ha potuto toccare con mano come i leader, europei e non, si chiedano come mai la riforma del lavoro non sia ancora legge. Un ritardo che, soprattutto 'oltreatlantico', ha quasi fatto perdere fiducia nelle ritrovate virtu' del Paese. E invece tale fiducia è essenziale non solo da parte dei mercati, ma anche degli altri partner europei, specie se si chiedono misure efficaci contro lo spread e per la crescita.

D'altra parte lo stesso Monti è consapevole che dovrà tornare da Bruxelles con quelle misure "concrete" necessarie a superare la crisi, perché altrimenti i partiti potrebbero passare dalle minacce ai fatti. I malumori verso il governo, infatti, specie nel Pdl, vanno crescendo. Come dimostra l'odierna uscita di Berlusconi contro l'Euro. Il Governo - si legge in una stringata nota serale diffusa da palazzo Chigi -"si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative" i problemi posti: la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali.

"Su questi temi l'Esecutivo sta lavorando - ha aggiunto Monti - anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza". Per gli esodati arriverà uno specifico decreto, mentre le richieste del Pd saranno tramutate in emendamenti al decreto sviluppo, in arrivo al Senato. Tutto ciò si concretizzerà domani mattina quando la Conferenza dei capigruppo della Camera deciderà di stringere i tempi dell'esame del ddl.

Vista la tensione nei partiti che lo sostengono, però, il premier con tutta probabilità vorrà sincerarsi di persona dello stato di salute della maggioranza. Anche per questo fonti di governo riferiscono che a breve potrebbe esserci un nuovo vertice con ABC.