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Ventenne di Sanluri arrestato in un paese del pavese per violenza sessuale e per furto e tentato furto.

Il 18 giugno scorso alle ore 12 circa, il Tribunale di Cagliari sezione giudici indagini preliminari, Giampaolo Casula,  ha emesso su richiesta del pubblico ministero Alessandro Pili che ha coordinato le indagini degli investigatori dell’Arma della compagnia di Sanluri, ha emesso un’ordinanza custodia cautelare agli arresti domiciliari, nei confronti del presunto responsabile, Gianfranco Sanna, di 20 anni, di San Gavino Monreale ma residente a Sanluri, operaio.

Il ragazzo, a conclusione delle indagini dai carabinieri del Norm, della Stazione di Sanluri e Ris Cagliari, sarebbe ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di una 30enne del paese, avvenuta il 7 novembre del 2010 e del furto e tentato furto aggravato di mezzi agricoli e veicoli dal deposito comunale di Sanluri, avvenuto il 29 maggio del 2010.
Il provvedimento non è stato eseguito dai militari di Sanluri poiché il Sanna secondo primi accertamenti, si sarebbe reso irreperibile lasciando l’abitazione pochi giorni dopo essere stato sottoposto a prelievo biologico disposto Autorità Giudiziaria. E questa mattina, grazie all’inserimento del provvedimento di cattura negli archivi elettronici delle forze di polizia il giovane ricercato è stato arrestato alle ore 00:30 circa dai carabinieri di Gravellona Lomellina (Pv) dove è stato sottoposto a controllo durante l’attività istituzionale degli uomini dell’Arma del paese lombardo.

Gli investigatori dell’Arma della compagnia cc di Sanluri, la mattina del 21 maggio scorso avevano depositato l’ esito delle indagini scientifiche del Ris del capoluogo regionale, sezione biologia, presso Procura Repubblica Cagliari a conclusione di attività investigativa condotta  dal personale del Nucleo operativo e radiomobile, da quello della Stazione cc di Sanluri, che aveva richiesto all’A.G. anche con l’ informativa depositata giorni precedenti, la emissione di ordinanza custodia cautelare in carcere nei confronti di Sanna che dopo il Dna estratto dai tamponi vaginali eseguiti sulla vittima della violenza sessuale poco dopo il fatto reato e quello estratto dalle tracce ematiche lasciate da uno dei malviventi e repertate nel corso del sopralluogo presso il deposito del comune di Sanluri dove erano stati consumati danneggiamenti e il furto di un trattore, corrisponde a quello estrapolato dal tampone salivare eseguito sull’indagato il quale è senza dubbio responsabile dei due fatti reato.

I due episodi sono ritenuti di assoluta gravità,  in particolare quello legato alla violenza sessuale che sarebbe stata messa in pratica da Sanna che con il volto coperto si era introdotto nottetempo nella casa della vittima che vive da sola. Dopo averla legata avrebbe abusato di lei a lungo. L’adozione di tutte le adeguate tecniche investigative e del corretto protocollo da parte dei sanitari che hanno assistito la donna presso il pronto soccorso dell’ospedale di San Gavino Monreale, hanno consentito di effettuare i necessari prelievi biologici ed assicurare preziosi elementi probatori. Le investigazioni hanno fatto il resto. Il ragazzo, secondo quanto accertato dai militari, conosceva bene la casa della vittima della violenza perché poco prima del vile reato, aveva lavorato come manovale.

Sanna inoltre, è ritenuto responsabile di furto e tentato furto aggravato all’interno del deposito comunale di Sanluri avvenuto il 29 maggio 2010. Qui i militari del nucleo operativo e radiomobile grazie ad un accurato sopralluogo repertarono delle tracce ematiche lasciate sul posto dall’autore dei reati. Le analisi del Ris di Cagliari poi hanno dimostrato anche in questo caso che si tratta di reperti biologici lasciati dall’arrestato.

Quindi le accuse rivolte al Gianfranco Sanna vanno dalla violenza sessuale, violazione di domicilio, furto aggravato al tentato furto aggravato.