In una nota i rappresentati dei gruppi consiliari della Sardegna del Pd, Sel e Idv, affermano (“ancora gli onorevoli super pagati per non fare quasi nulla), non hanno capito ancora una volta che le cose fatte di notte, in più in barba ai referendum dove i Si per il dimezzamento delle indennità dei consigliere regionali era oltre il 90%), che “Gli effetti dell’articolo 6, approvato il 12 giugno scorso, in attuazione dell’articolo 26 dello Statuto Speciale, che regola l’indennità di tutti i Consiglieri regionali devono essere valutati in ordine al loro reale contenuto, che comporterà una significativa riduzione dei trattamenti attualmente in vigore. Nulla è più come prima del referendum. Tanto meno l’entità delle competenze dei Consiglieri regionali della Sardegna”.
I consiglieri di opposizione (che quado si tratta di legiferare a loro favore sono stanno sempre insieme), nella dichiarazione stampa aggiungono che “Ogni diversa interpretazione, e ne girano tra le più fantasiose, è orientata a gettare discredito e ad alimentare una campagna contro le istituzioni elettive e le legittime rappresentanze democratiche”.
“Tutto ciò preoccupa – proseguono senza dubbi - soprattutto perché a tal fine sono diffuse in modo strumentale, come vere, notizie infondate e circostanze inesistenti, anche da chi ricopre ruoli di partito e politici di primissimo piano e da tantissimi anni. Occorre evitare ogni esagerazione. Soprattutto deve farlo chi ricopre o ha ricoperto responsabilità importanti nelle Istituzioni”.
Infine, i consiglieri di Pd, Sel e Idv (che a parole si erano detti sempre di essere d’accordo sulla drastica riduzione dei privilegi economici di cui godono nonostante non lo meritano affatto, concludono che “Appena la norma approvata entrerà in vigore con la pubblicazione del provvedimento sarà chiaro il rispetto della volontà espressa col voto del 6 maggio”. Com