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Monti: ecco cosa non piace ai mercati

"Monti vuole la crescita, ma non può far passare le politiche per stimolarla". E' questo lo "stallo delle riforme in Italia" che a giudizio del Wall Street Journal condiziona la valutazione dei mercati dell'operato del Governo Monti. he sa cosa fare, ma non può farlo

"Non alzare l'IVA sarebbe un buon inizio - scrive il WSJ - ma difficilmente questa misura si qualifica da sola come una piattaforma per la crescita. Gli Italiani continuano a pagare con un tasso di imposizione fiscale ormai al 43% per redditi fino a € 75.000 e al 46% per coloro che dichiarano oltre i € 300.000. Questo potrebbe aiutare a spiegare perché l'evasione fiscale è endemica in Italia, e perché un sorprendente 27,4% del PIL italiano è non risulta nei bilanci, secondo una recente stima di un funzionario italiano della Banca centrale. Parte di questo è legato all'attività criminale, ma soprattutto è riflesso del tentativo delle imprese oneste di evitare l'uomo delle tasse. Eppure mai il signor Monti parla di abbassare queste aliquote".

"Poi c'è il famoso articolo 18 - scrive il WSJ - che impone severe norme in qualsiasi azienda con più di 15 dipendenti. Abbiamo applaudito il signor Monti quando ha cercato di cambiare la legge.  Ma da allora, tuttavia, si è solo ritirato in retromarcia di fronte all'opposizione parlamentare".
Il WSJ vede un Monti che "ha appeso le sue speranze al prossimo vertice Ue, alla fine del mese. Eppure in Italia i problemi non saranno risolti da qualsiasi sperata ondata di politiche keynesiane, anche se i tedeschi potrebbero permetterselo e sarebbe d'accordo a finanziarle. Roma ha speso più di quello che raccoglie in tasse per decenni, e così facendo ha portato il suo debito al 120% del PIL".

"Le soluzioni ai problemi dell'Italia, i tagli fiscali e le riforme del mercato del lavoro soprattutto, non sono un mistero - conclude il WSJ - Se c'è un politico in Italia che può mettere insieme il supporto necessario alla loro attuazione, questa è un'altra questione".

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