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Terremoto Emilia Romagna: operai costretti a firmare liberatorie e tornare in fabbrica

Si contano ormai 638 scosse dall'inizio della sequenza sismica che dal 20 maggio scorso sta percorrendo l'Emilia Romagna, delle quali 13 di magnitudo pari o superiore a 4: l`ultima domenica 3 giugno alle 21.21. Nell`insieme, sono 24 le persone che hanno perso la vita e oltre 350 i feriti; quasi un milione gli abitanti coinvolti nei comuni prossimi all`epicentro, oltre 77.000 le imprese industriali e artigianali, a cui si aggiungono 14.000 imprese agricole.

E le ultime scosse hanno avuto "effetti nefasti anche a livello psicologico, quando sembrava che il peggio fosse passato e si trattasse di avviare la ricostruzione": a fare il bilancio è Paola Gazzolo, assessore regionale alla Sicurezza territoriale, Protezione civile, Difesa del suolo e della costa, che oggi ha fatto all`Assemblea legislativa un aggiornamento sulla situazione nei territori investiti dalle scosse di terremoto, dopo la prima comunicazione effettuata dal presidente della Giunta, Vasco Errani, nella seduta del 23 maggio. Ma c'è anche un aspetto oltre a quello della speculazione su parmigiano e latte che è giusto denunciare: secondo la Cgil molte aziende starebbero facendo firmare delle liberatorie ai lavoratori per far loro riprendere l'attività produttiva anche in assenza di certificazione sull’agibilità dei capannoni. "Alcune aziende che non hanno la certificazione per la ripresa produttiva fanno firmare liberatorie individuali ai lavoratori e li fanno lavorare".

La denuncia giunge da Antonio Mattioli della Cgil Emilia Romagna, riferendosi ad alcune imprese colpite dal sisma in Emilia. "Al peggio non c'è mai fine" commenta il sindacalista, parlando di "dramma nel dramma".

"Stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende che cercano di baipassare l'ordinanza del dipartimento della protezione civile, facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali sulla responsabilità civile e penale nel caso di danni provocati dal terremoto" prosegue Mattioli, per il quale "non ci sono aggettivi per giudicare un atteggiamento del genere se non quelli della irresponsabilità e dell'indecenza".

 Muore una donna all'ospedale: sono 25 le vittime del sisma Cresce il numero delle vittime del terremoto in Emilia: ora sono 25. Ieri sera all'ospedale Maggiore di Bologna è morta Sandra Gherardi, 46 anni, di Cento, nel Ferrarese. La donna era ricoverata in coma dal 29 maggio quando era stata colpita alla testa, per strada, da oggetti caduti da un tetto.