Posizioni "vecchie" di chi ha sempre avuto "posizioni negatrici" del ruolo delle Forze armate e che oggi ha usato "strumentalmente" l'emozione provocata nel Paese dal terremoto dell'Emilia per svilire il senso della parata militare. Giorgio Napolitano chiude così, seccamente, le polemiche che hanno avvelenato queste celebrazioni per la festa della Repubblica rivendicando "la grande partecipazione popolare" alle manifestazioni per il 2 giugno.
Il presidente della Repubblica, accompagnato dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola e dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto.
"Questa mattina, chinando il capo di fronte al Milite Ignoto, ho reso omaggio a tutti i militari che hanno perso la vita per la Patria, per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali l'Italia repubblicana si ispira e che promuove nel mondo - ha scritto Napolitano nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa,
generale Biagio Abrate - Pur stretto nell'impegno volto a fronteggiare una grave crisi economica e profondamente ferito da uno sconvolgente e luttuoso evento sismico, il nostro paese è più che mai determinato a proseguire nella propria azione in seno alla comunità internazionale - prosegue Napolitano - consapevole che, fino a quando la legalità e i diritti fondamentali saranno offesi, la cooperazione pacifica tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economico non potranno definitivamente affermarsi".
Alle 10 è iniziata la sfilata militare ai Fori Imperiali, dedicata quest'anno alle vittime del sisma in Emilia. Per onorarne la memoria, la manifestazione è stata preceduta da un minuto di silenzio. La parata si è svolta in forma ridotta rispetto al passato: non sfilano i sistemi d'arma, i cavalli e non ci saranno i tradizionali sorvoli delle Frecce Tricolori.
"Un riconoscimento particolarmente sentito va ai reparti intervenuti con la Protezione Civile in soccorso dei cittadini emiliani che un disastroso terremoto ha, in questi giorni, così duramente e dolorosamente colpito - scrive ancora Napolitano nel messaggio a Di Paola - Con il loro impegno essi testimoniano ancora una volta la totale dedizione delle Forze Armate alla nostra Italia ed alla sua gente di cui sono nobile espressione. Quei reparti saranno oggi virtualmente al fianco delle unità che sfileranno in Roma".
Ad aprire la parata, dopo l'arrivo sulla Flaminia presidenziale del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e dei corazzieri, anch'essi per la prima volta non a cavallo, sono stati i gonfaloni delle regioni e delle province colpite dal recente terremoto, cui la parata è stata idealmente dedicata. L'evento si è chiuso con il passaggio delle rappresentanze degli enti e dei corpi, armati e non, dello Stato impegnati nell'attuale emergenza terremoto.
Durissimo botta e risposta con Antonio Di Pietro che aveva parlato di "sagra degli sprechi". "Non sa di cosa parla", risponde senza giri di parole il presidente ai giornalisti che lo avvicinano nei giardini del Quirinale ripetendogli le parole del leader dell'Italia dei Valori. Immediata e violenta la replica di Di Pietro: "criticando me, il presidente della Repubblica ha offeso milioni di italiani che non la pensano come lui. Napolitano non solo non sa quel che fa, ma addirittura non se ne rende conto".
Dal Quirinale si spiega dove nasce l'irritazione di Napolitano, quali parole di Di Pietro lo hanno maggiormente colpito: ambienti vicini al presidente sottolineano che, di fronte a scelte di sobriet… e di rigoroso risparmio di cui tutti hanno potuto rendersi conto, parlare di ricevimenti "a base di pasticcini, torte e champagne", di parate "di cattivo gusto" e di "inutile e costoso sfarzo della casta" significa non sapere, appunto, di cosa si parla. O, se lo si sa, è evidente che si tratta solo di polemiche strumentali.
Un riferimento agli sforzi fatti dal capo dello Stato per ridurre i costi sia della parata che del ricevimento nei giardini del Quirinale, dove certo non sono girate bottiglie di champagne. Un match a distanza che ha comunque macchiato una giornata di festa, aperta con una parata militare "solenne ma sobria" (di fatto dimezzata rispetto al passato) e tutta dedicata al terremoto dell'Emilia; chiusa poi in serata con una grande partecipazione di cittadini alla consueta apertura dei giardini del Quirinale.