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Stipendi consiglieri, Palomba (Idv): il consiglio discuta le nostre proposte per uscire dall’impasse

«Capiamo che in questo momento i consiglieri regionali della Sardegna siano in imbarazzo perché il popolo sardo, con il voto del 6 maggio, ha tolto loro oltre che la fiducia anche lo stipendio. Per togliere dall'imbarazzo un'Assemblea che appare alquanto pachidermica, pletorica e inefficiente, ricordiamo che l'Italia dei Valori ha raccolto 20mila firme per due proposte di legge di iniziativa popolare che mirano a dimezzare i consiglieri, rendere più accettabili gli emolumenti dei consiglieri, abolire i fondi ai gruppi e sopprimere le consulenze esterne foriere spesso di clientelismo e corruzione. Da quelle proposte chiediamo che si riparta».

Lo ricorda il segretario regionale dell'Italia dei Valori Federico Palomba a proposito della situazione di impasse dopo la pubblicazione sul Buras dei decreti del presidente Cappellacci. «La nostra proposta - aggiunge il deputato dipietrista - dispone una volta per tutte l'abolizione dei fondi ai gruppi consiliari (una indennità aggiuntiva di 2.500 euro al mese per ciascun consigliere oltre a ulteriori risorse per ogni gruppo per le quali finora non c'è mai stato alcun obbligo di rendicontazione), la soppressione dell'indennità di reinserimento al termine del mandato dei consiglieri, quella del vitalizio per i mandati svolti e delle cosiddette indennità di carica aggiuntiva». L'Idv propone inoltre la soppressione delle altre indennità aggiuntive e una rimodulazione della cosiddetta diaria, da riconoscere soltanto ai consiglieri residenti oltre 50 chilometri da Cagliari e per i giorni di effettiva presenza ai lavori del Consiglio.

Le proposte di legge prevedono anche di ridurre a un terzo i contributi ai consiglieri regionali per spese di aggiornamento e documentazione (sempre con il limite della documentazione delle spese) e il divieto di consulenze esterne alle pubbliche amministrazioni, consentite eccezionalmente e solo con le Università, qualora venga accertata e certificata l'assenza di competenze specifiche presso il personale dipendente. «Le proposte in campo ci sono - conclude Palomba - e sono anche condivise dalla gente che vuole segnali concreti dalla politica: l'alternativa è quella delle dimissioni». Com