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L’Emilia trema ancora: 15 morti, 200 feriti 7 dispersi

E' di "almeno" 15 morti, sette dispersi e duecento feriti il bilancio delle scosse che hanno colpito oggi l'Emilia. Lo ha detto il sottosegretario Antonio Catricalà, in un'informativa al Senato nel pomeriggio. Ed ha aggiunto che il 4 giugno sarà proclamato il lutto nazionale per le vittime del sisma. La seduta nell'aula di palazzo Madama è stata aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.

"Come dopo ogni forte terremoto era attesa un'intensa attività sismica, ma la magnitudo appare più alta rispetto al tipico decadimento, al punto di ipotizzare che sia un nuovo evento piuttosto che una scossa di assestamento".

Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, nel corso dell'informativa del governo, nell'aula del Senato, sul terremoto avvenuto oggi in Emilia e nel Nord Italia. "Gli elementi di conoscenza a disposizione, anche in considerazione della complessità della struttura sismogenica - ha aggiunto Catricalà - non consentono di formulare un'ipotesi definitiva".

Torna la paura in Emilia Romagna: una nuova fortissima scossa, avvertita in tutto il Nord del Paese, si è registrata alle 9 di questa mattina, con epicentro in provincia di Modena (Medolla, Mirandola e Cavezzo i comuni più prossimi), e magnitudo 5.8. La scossa è stata seguita da numerose repliche

Alle 12.56, nuova scossa con  magnitudo pari a 5.3 ed è avvenuta nella zona di Mirandola ad una profondità di 6,8 chilometri.

Una seconda scossa di magnitudo 5.1 è stata registrata alle 13.
Una terza, di magnitudo intorno a 5 è avvenuta alle 13.01.

Altre cinque scosse in venti minuti - Alle 13.10 si è registrata una scossa medio-forte di 3.8 nel bolognese, epicentro Castello d'Argile; alle 13.19 altra scossa di magnitudo 3.0 a Mirandola, e ancora alle 13.35 scossa di 2.7 a Finale Emilia, alle 13.27 sempre a Mirandola scossa di 2.9 e infine alle 13.37 un'ultima scossa di 2.7 epicentro San Possidonio, sempre nel modenese. Sono i dati forniti dall'Ingv.

La scossa delle ore 9 - Secondo i dati dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, la scossa di questa mattina alle 9 è stata di magnitudo 5.8,  con epicentro nel Comune di Finale Emilia, nel modenese, con profondità intorno ai 10 chilometri.

Almeno quindici morti - Sono almeno 15 le vittime accertate del sisma, tutte  nel modenese, lo rende noto la regione Emilia Romagna.

Di queste: Tre morti alla ditta Meta di San Felice sul Panaro: due operai e un tecnico che proprio in quel momento stava facendo alcuni accertamenti sulla staticità dell'edificio. Una vittima a Concordia (un anziano ucciso da un cornicione). Una vittima a Finale. Morto  il parroco di Rovereto di Novi, Don Ivan Martini,  vittima di un crollo. Due persone morte a Cavezzo. Una donna è morta sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. L'altra vittima sarebbe un uomo. A Medolla è morto un operaio, travolto dal crollo dello stabilimento della fabbrica Haemotronic (che produce apparecchiatura medica), dove lavorava.

In fase di evacuazione l'ospedale di Carpi, nel modenese, dove si trova, tra gli altri, il parroco del paese. L'uomo, rimasto ferito nel crollo del duomo, era stato è ricoverato. Anche un vigile del fuoco, che era intervenuto per i soccorsi in duomo, è rimasto ferito. Un capannone industriale è crollato a Medolla a seguito del terremoto e ci sarebbero delle persone coinvolte.
A Medolla è morto un operaio, travolto dal crollo dello stabilimento della fabbrica Haemotronic (che produce apparecchiatura medica), dove lavorava. Altri 2 suoi colleghi al momento risultano dispersi.

Anche a Finale Emilia crolli in capannoni. I Vigili del Fuco stanno scavando per trarre in salvo le persone.

Ci sarebbero delle vittime sotto le macerie dei capannoni di San Felice sul Panaro, provincia di Modena. Lo si apprende da fonti della Protezione civile. Nei capannoni del Polo industriale erano al lavoro delle gru che stavano rimuovendo le macerie causate dal terremoto del 20 maggio.
 A Mirandola è crollato un capannone in via Di Mezzo: quattro operai sono rimasti sotto le macerie e i vigili del fuoco stanno cercando di trarli in salvo.

E' stato estratto vivo un operaio  della ditta Bbg di Mirandola. Lo riferisce l'emittente 'Telemodena'. Continuano le ricerche dell'altra persona.
 Due operai di un caseificio sono rimasti feriti, uno in modo gravissimo, a Castelvetro piacentino, nel deposito di stagionatura formaggi 'Aimi', per la caduta di un ingente quantitativo di forme di grana padano dagli scaffali. Riccardo Poli, cremonese, 20 anni, residente a Castelvetro, ha subito lo schiacciamento del torace ed e' stato trasportato all'ospedale civile di Cremona in prognosi riservata. Laurentin Danut Popa, romeno, 44 anni, ha subito un trauma al piede giudicato guaribile in 30 giorni.

Dopo la scossa di terremoto di questa mattina nuovi crolli si sono registrati a Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, paesi già colpiti dalla scossa del 20 maggio. Il duomo e la chiesa di San Francesco a Mirandola sarebbero crollati .

Si registrano altri crolli nella Rocca Estense di Finale Emilia, provincia di Modena, uno dei comuni epicentro del terremoto di questa mattina. Lo si apprende da fonti della Protezione civile. La Rocca era già stata danneggiata dal terremoto del 20 maggio, le cui scosse avevano sbriciolato la torre dei modenesi, uno dei simboli della cittadina.

Il centro di Cavezzo è stato chiuso pochi minuti dopo il sisma delle 9. I danni sono ingenti: sono crollati molti edifici storici e il tetto della chiesa, già danneggiata dal terremoto della scorsa settimana. Per ora non si hanno notizie di vittime, ma i controlli sono ancora in corso.

L'informazione viaggia su twitter: sono centinai i cinguettii con hastag "terremoto" che vengono immessi in rete in tempo reale, con foto, video, rilanci dai mezzi di informazione (che a loro volta rilanciano twitter) ma anche notizie utili come i numeri di emergenza o della protezione civile. E un appello a togliere le password dalle reti wi-fi private, per permettere l'accesso il più ampio possibile per eventuali comunicazioni, e a usare i cellulari solo per emergenze per non intasare la rete.

A Bologna, la terra ha tremato per diversi secondi in maniera prolungata, sussultoria e ondulatoria. Tanti i bolognesi scesi in strada: il movimento tellurico, per forza e intensità, ha ricordato quello del 20 maggio scorso.
A Bologna, dopo la forte scossa di terremoto delle 9 di questa mattina, sono andati fuori uso i collegamenti telefonici cellulari. A causa della scossa che si è sentita nettamente in tutta la città e anche a San Lazzaro di Savena alcune scuole sono state temporaneamente evacuate. Gli studenti sono stati fatti uscire dalle aule dagli insegnanti in via precauzionale.

Sono 39 le scosse registrate dalle 9,03, quando c'è stata quella devastante di magnitudo 5,8, alle 11,24. Di queste, 32 sono uguali o maggiori a magnitudo 3. La lista è quella pubblicata su Internet dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La scossa da magnitudo 5,8 è stata preceduta, soltanto dalla mezzanotte da 11 scosse di magnitudo inferiore a 3
Dopo la scossa delle 9,03, lo sciame è stato intenso, con 39 movimenti in 2 ore e mezzo. In questo sciame, si segnalano quattro scosse per la loro intensità: magnitudo 4 alle 9,07 (quattro minuti dopo la prima); 4,1 alle 9,10; 4,5 alle 10,25; 4,7 alle 10,27; 4,2 alle 10,40.

 Sono state riaperte tutte linee ferroviarie interessate dal terremoto che ha colpito il Nord Italia. Ferrovie dello Stato fa sapere che sta tornando alla normalità la circolazione dei treni sulla Bologna-Verona, Bologna-Padova, Bologna-Piacenza e Verona-Modena. Il transito dei convogli, che in alcuni tratti procede a velocità ridotta, è stato sospeso per circa 30 minuti per fare il punto sulla situazione delle infrastrutture e i necessari controlli a seguito della scossa tellurica.