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Passa da Usini il recupero dei vitigni autoctoni

Un convegno e un concorso con l’obiettivo di valorizzare le produzioni vitivinicole del Coros e della provincia di Sassari e, soprattutto, invitare i piccoli produttori a una riflessione sulla necessità della creazione di forme di associazionismo e collaborazione per la commercializzazione delle produzioni.

Con questo spirito si aprirà il prossimo 9 giugno a Usini, alle ore 9,30, nel centro degustazioni prodotti tipici sorto nell’ex mattatoio, la quindicesima edizione di “Vini di Coros”. Un appuntamento fisso che, dal 1997, vede impegnata l’amministrazione comunale, oggi guidata dal sindaco Giuseppe Achenza, nella promozione del territorio e delle proprie specificità.

E quest’anno il convegno, con inizio alle ore 17, vuole proprio andare alla scoperta di queste differenze territoriali, affrontando la questione attraverso due relazioni e un successivo dibattito sul “recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni della Sardegna”.

«È importante capire e scoprire quali e quanti possono essere i vitigni nati in Sardegna e quanti quelli portati da fuori – afferma Giovanni Antonio Farris, docente di Microbiologia agroalimentare dell’Università di Sassari e che farà da moderatore al convegno  –. Sicuramente si sta rivalutando l’idea dell’origine sarda di alcuni vitigni. In questo una mano l’ha data l’Archeologia che, da una parte – afferma ancora il docente –, ci ha fatto scoprire come alcuni vitigni furono introdotti da diversi popoli (cartaginesi, romani, spagnoli e altri) e, dall’altra, grazie al ritrovamento in diversi utensili di vinaccioli, ha creato un filone di pensiero che crede nell’origine dell’enologia anche in Sardegna. Un’origine che verrebbe riportata all’epoca dei nuraghi e oltre, almeno 1500-3000 anni prima di Cristo».

L’enologia allora è nata in Sardegna? E se per il vitigni Muristellu e Cannonau si starebbe affermando l’idea che siano nati nella nostra isola, si può dire lo stesso della Vernaccia, della Malvasia e di tanti altri? A queste e ad altre domande proveranno a dare una risposta gli esperti che siederanno al tavolo dei relatori: Giovanni Nieddu, docente di Viticoltura al dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, e Mariano Murru, enologo della Cantina Argiolas di Serdiana.

Il convegno consentirà anche di affrontare le problematiche e i vari aspetti dell’irrigazione, potatura e concimazione, oltre che fornire una serie generale di informazioni sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni. Il dibattito darà spazio anche alla discussione sul Cagnulari, il vitigno che Usini ha saputo valorizzare in pieno. Oggi, oltre alle 8 cantine rinomate del comune, sono almeno 7 i giovani sotto i trent’anni che hanno recuperato i vigneti dei loro nonni e hanno deciso di avviare l’attività vitivinicola.

«L’obiettivo della manifestazione - -spiega il primo cittadino Giuseppe Achenza – è far capire che i risultati si possono ottenere collaborando, perché da soli non si va da nessuna parte. Questo evento negli anni ha permesso la creazione di una nuova cultura che mira alla cura della produzione e alla promozione. Adesso il territorio – prosegue – si pone allo stesso livello degli altri e la qualità dei vini è notevolmente migliorata, non avendo nulla da invidiare agli altri territori isolani, ma neppure a quelli nazionali e internazionali».

Alla conclusione del convegno, verso le 19,30, si svolgerà la premiazione dei vincitori della rassegna/concorso per la valorizzazione dei vini della provincia di Sassari. Il concorso prevede la partecipazione di due categorie di produttori di vini sfusi: nella prima sono protagonisti i produttori dell’intera provincia sassarese che hanno una produzione di vino superiore ai 25 ettolitri; la seconda categoria è riservata agli amatori che producono vini sfusi tra i 5 e i 25 ettolitri e operano nella regione del Coros. La scadenza delle iscrizioni è fissata per il 30 maggio e informazioni possono essere chieste direttamente alla segreteria organizzativa in Comune, telefono 079 38.17.00/6, o all’ufficio Sut Laore di Ittiri (079 44.40.97).

Al termine della serata sarà offerto un assaggio di Andarinos, piatto tipico locale, abbinato ad altri piatti tradizionali e  alla degustazione di vini del territorio di Usini delle cantine Carpante, Cherchi, Chessa, Fiori, Pisoni, Panzali, Tanarighe e Delogu. Parteciperanno inoltre le cantine Alba e Spanedda di Ossi, Soletta e Deriu di Codrongianos, Lisca di Ittiri, Cherchi di Uri, Palmas di Sassari.

La quindicesima edizione di “Vini di Coros”, organizzata dal Comune di Usini in collaborazione con Laore, l’Università di Sassari e la Provincia di Sassari, ha visto impegnati gli assessorati comunali alla Cultura, all’Ambiente e all’Agricoltura, guidati rispettivamente da Michele Virdis, Pinuccio Fadda e Tore Lai. Partner dell’iniziativa sono la Camera di commercio di Sassari, il Banco di Sardegna, l’associazione turistica Pro loco di Usini, la Confraternita del Cagnulari, Città del vino, Strade del vino della Sardegna Nord Ovest e Pubblicitas.

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