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Azioni concrete per promuovere e sostenere il sistema cooperativo: presentato “il lavoro che vorremmo”

«Con i cittadini del Nord Ovest Sardegna abbiamo preso l’impegno di mettere sempre al primo posto il tema del lavoro, e nonostante le gravissime difficoltà che il territorio sta affrontando vogliamo restituire fiducia ai nostri giovani, guidarli verso nuove opportunità». Così il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, spiega “Il lavoro che vorremmo”, progetto elaborato dall’amministrazione di piazza d’Italia di concerto con la Camera di Commercio del Nord Sardegna e le segreterie territoriali delle associazioni di categoria del mondo cooperativo: Legacoop, Confcooperative e Agc.

«Vogliamo promuovere la cultura della cooperazione già nelle scuole, con tre grandi obiettivi: favorire la creazione di nuove opportunità di lavoro, agevolare i percorsi verso l’autoimprenditorialità e la nascita di nuove imprese per assecondare i processi che producono innovazione», afferma l’assessore provinciale dell’Istruzione e delle Politiche del lavoro, Rosario Musmeci. Si tratta di due impegni molto precisi, confermati nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina in sala Angioy proprio per la presentazione del progetto e, più in generale, dell’intervento che i settori per cui ha delega Musmeci stanno compiendo a sostegno della cooperazione.

Attraverso “Il lavoro che vorremmo” si batte anche nel Nord Ovest Sardegna un percorso già compiuto altrove da Legacoop, Confoccoperative e Agc, che a livello nazionale stanno sperimentando in maniera unitaria «percorsi per la realizzazione e la promozione di un sistema della cooperazione sempre più capace di intercettare la nuova domanda di lavoro, di servizi, di prodotti e di inclusione sociale», come hanno ribadito durante l’incontro di stamattina Benedetto Sechi della Legacoop, Lina Piga della Confocooperative e Gianfranco Panai dell’Agc.

La parola d’ordine, emerge dai loro interventi, è fiducia. «Guardiamo ai giovani, alla possibilità di metterli nelle condizioni di soddisfare le proprie aspirazioni professionali, di tradurre in progetti concreti le proprie idee, di dipendere sempre di più da sé stessi e sempre meno dal mercato del lavoro propriamente inteso, che oggi li spaventa e non li incoraggia a sostenere le proprie iniziative», dicono i rappresentanti del sistema cooperativo territoriale, uniti «in una battaglia che è innanzitutto culturale», come precisano a più riprese.

Dalla partecipazione ai tirocini post-diploma alla creazione di nuove cooperative, il progetto elaborato in partnership dalla Provincia di Sassari coinvolgerà i giovani, a iniziare dagli allievi delle scuole superiori del Nord Sardegna, e da quelli degli istituti tecnici e professionali in particolare. «L’intero anno scolastico sarà ricco di attività dedicate a promuovere il metodo della cooperazione come occasione di promozione e valorizzazione di sé stessi, delle proprie idee, dei propri progetti e delle proprie capacità – aggiunge Rosario Musmeci – guardando al futuro occupazionale da una prospettiva diversa da quella tradizionalmente proposta dal mercato del lavoro».

«Ma il lavoro che vorremmo è solo un pezzo, e si inserisce in una più complessa strategia elaborata dall’amministrazione provinciale per promuovere e favorire il sistema cooperativo a livello territoriale», aggiunge Alessandra Giudici. Questa strategia che si esplicita anzitutto attraverso la fattiva collaborazione e il concreto supporto a una serie di iniziative pensate dai tre consorzi di cooperative che operano nel territorio proprio per puntare i riflettori su un settore economico e occupazionale che – anche per gli effetti sociali delle attività cui si dedica prevalentemente – assume un’importanza sempre più grande e straordinarie prospettive di crescita. Il primo progetto è “Coopera”, uno spazio creato dal consorzio Andalas de Amistade, che aprirà i battenti il 1° giugno e «sarà dedicato permanentemente alla promozione della cooperazione sociale e ai suoi prodotti», ha detto tra le altre cose per il consorzio Iside Stevanin.

Il secondo è “La cooperazione in piazza”, una grande kermesse allestita dal consorzio La Sorgente per il prossimo 30 giugno con l’intento di «puntare i riflettori sul tema della cultura della cooperazione e sulle possibilità, in una fase di crisi come quella attuale, che potrebbero derivare dall’attività cooperativa», ha spiegato Gavino Soggia. Il terzo progetto è “Ambientiamoci”, con cui il consorzio Tir.So. – a partire da settembre – realizzerà, come ha detto Dario Piras, «un piano di azioni congiunte fra il settore privato sociale e gli enti locali per elaborare progetti di sviluppo sostenibile in ambito turistico».Com

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