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Bufera in Vaticano: un mandante dietro Gabriele?

Il Papa ha cominciato nella Basilica di San Pietro la celebrazione della messa nella ricorrenza della Pentecoste, con la quale la chiesa celebra la discesa dello Spirito santo tra gli Apostoli. Lo Spirito per i cristiani è anche simbolo di unione, capacità di parlare la stessa lingua e di comprendersi nell la diversità. Benedetto XVI celebra con 40 cardinali e 50 vescovi.

E' caccia al possibile mandante di Paolo Gabriele, nella cui camera sarebbero stati ritrovati tantissimi documenti top secret, e di altri eventuali corvi.

Gli investigatori vaticani cercano riscontri, prove, complici e un eventuale livello superiore, tanto che si è avviata la fase di "istruttoria formale". Nel mirino ci sarebbe anche un funzionario laico, alcuni quotidiani parlano di una donna.

Indagini perciò a tutto campo e i cui tempi potrebbero dunque allungarsi. Tra i capitoli aperti quello ovviamente del movente, non escluso quello ideologico, la volontà di far emergere le faide e le guerre di potere interne.
Intanto, nonostante il rafforzamento della sorveglianza all'interno del vaticano, continua la fuga di documenti riservati. Il corriere.it ha pubblicato, per primo, il documento del consiglio di amministrazione dello Ior con cui viene dato il ben servito a Gotti Tedeschi: comportamenti errati e sbagliati, incapacità di essere informato sull'attività della banca e nella sua difesa. Sono alcune delle critiche mosse dal CdA ad Ettore Gotti tedeschi nel documento di sfiducia.

"La Chiesa, dopo le notizie di cronaca di queste ore che parlano del 'corvo' in Vaticano, deve con urgenza recuperare la fiducia dei fedeli". E' quanto afferma il cardinale Carlo Maria Martini, in un intervento pubblicato dal Corriere della Sera.

"'E' stata un'esperienza di Gesù l'essere tradito e venduto, non poteva non essere anche un'esperienza del Papa - spiega Martini - Chi grida allo scandalo si ricordi di quanto è successo duemila anni fa. E questa vicenda è nata anch'essa da un tradimento, da un'azione malvagia: dobbiamo chiedere perdono a tutti".

"Lo scandalo - osserva il porporato - ha sempre una natura triplice: c'è chi lo riceve, chi lo fa, chi ne approfitta; ma la Chiesa può guardare oltre e leggere in senso positivo quanto emerso. La Chiesa - esorta infatti Martini - perda i danari, ma non perda se stessa. Perché quanto è accaduto può avvicinarci al Vangelo e insegnare alla Chiesa a non puntare sui tesori della terra".

"Per tutti noi di famiglia, ma anche per i tanti amici che conoscono Paolo da anni, è stato un duro colpo, inaspettato, inspiegabile, violento. Ma confidiamo nella magistratura. E siamo certi che sarà tutto chiarito. In queste ore tremende ci stanno aiutando le preghiere e il calore di tutti quanti ci sono vicini".

A dirlo, intervistata da Repubblica, è Manuela Citti, moglie di Paolo Gabriele, il maggiordomo di papa Benedetto XVI, arrestato perché accusato di aver sottratto documenti vaticani riservati.

La donna afferma di non poter commentare l'inchiesta giudiziaria "per il rispetto della magistratura", ma dice di aspettare "con fiducia la conclusione di questa vicenda, aiutandoci sempre con la preghiera" perché, spiega, "conoscono molto bene mio marito, conosco la sua lealtà di padre di famiglia e con quanta dedizione svolge il suo compito".