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Vertenza Sardegna, Cappellacci: il governo rispetti la costituzione e lo statuto sardo

“Il Governo rispetti la Costituzione della Repubblica e lo Statuto Sardo, norma di rango costituzionale”. Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, all’indomani della diffida e messa in mora dell’esecutivo nazionale per il conseguimento delle somme dovute alla Regione Sardegna dallo Stato, in base all’art. 8 dello Statuto, ritorna sul tema della vertenza Sardegna.

“I diritti dei Sardi - ha aggiunto il presidente della Regione - non solo sono sanciti dallo Statuto, ma sono stati altresì accertati dalle sentenze della Corte Costituzionale. La questione relativa alle entrate - evidenzia il presidente - rientra in una più ampia vertenza Sardegna, che comprende tutte le questioni ancora aperte tra lo Stato e la nostra isola. Nei mesi scorsi - ricorda Cappellacci - dopo un vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, è stato insediato un tavolo tecnico, ma durante i lavori i rappresentanti dell’Esecutivo nazionale hanno mostrato una volontà dilatoria assolutamente incompatibile con le situazioni di emergenza acuite dalla crisi internazionale.

La Sardegna - ha evidenziato il presidente della Regione - non ha un’autostrada né una rete ferroviaria adeguata, paga il costo dell’energia più alto di tutte le altre Regioni e ha dovuto ingaggiare una battaglia senza precedenti sulla continuità territoriale marittima. Non stiamo mendicando nuove forme di assistenzialismo, perché il vittimismo non rientra nella nostra indole, ma chiediamo con forza che i nostri diritti siano rispettati e abbiano piena e concreta effettività.

La Sardegna intende essere protagonista con idee, progetti e valori che hanno origine nella nostra terra, delle politiche finalizzate a uscire dalla crisi e a promuovere la crescita e lo sviluppo, ma deve essere messa in condizione di operare alla pari con le altre regioni italiane ed europee. Auspico un intervento del presidente della Repubblica - ha aggiunto Cappellacci che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al Capo dello Stato - affinché verifichi che l’azione dell’esecutivo nazionale, che ha prestato giuramento nelle sue mani, sia rispettosa della Costituzione, della leale collaborazione Istituzionale e di quell’unità nazionale che non può essere minacciata da atteggiamenti che sembrano concretizzare una secessione al contrario. Speravamo di non dover più fare i conti con l’ostilità dimostrata dai ministri leghisti del precedente esecutivo nei confronti delle ragioni del popolo sardo, ma purtroppo i fatti dimostrano che prevale ancora un’ingiustificabile resistenza a riconoscere i nostri diritti. Non accetteremo mai - ha concluso Cappellacci -, con nessun Governo, con nessuna maggioranza, di essere considerati sottomessi e deditici dello Stato Italiano”. Com