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Scuola: Assessore Milia vota contro la riduzione selvaggia del corpo docente

La Sardegna non accetterà una soluzione pasticciata che penalizzerebbe i livelli essenziali delle prestazioni e contro tutte le altre Regioni, vota contro la riduzione selvaggia del corpo docente statale da garantire alle Regioni. La decisione è stata presa dall’assessore regionale della pubblica Istruzione, Sergio Milia, nel corso della conferenza Stato-Regioni, svoltasi a Roma, che doveva prendere una decisione sul problema degli organici dei docenti per il 2012-2013.

“Mi sono opposto alla decisione delle altre Regioni che erano contrarie alle proposte del Governo – ha sottolineato Milia – perché alla luce di quanto prodotto dallo stesso Ministero della Pubblica Istruzione, la Regione Sardegna manterrebbe  invariati i posti in organico di diritto”. 

E’ in atto un tentativo, portato avanti  dal  Vicepresidente  e assessore all'Istruzione delle regione Toscana, Stella Targetti, coordinatrice della Commissione Istruzione per la Conferenza delle Regioni, che penalizzerebbe la nostra isola, portando ad una riduzione selvaggia della dotazione organica del personale docente statale.

“In alternativa – continua l’assessore Milia – ho fatto pervenire alla stessa Targetti ed alle altre Regioni, un nostro documento che tiene conto di altri parametri che mettono in evidenza le specificità della Sardegna, non solo del numero degli abitanti e del tempo pieno“.

“Tra i parametri di cui tener conto nella definizione del modello di quantificazione  del corpo docente statale da garantire a ciascuna Regione – conclude Milia -  bisogna tener conto anche dell’investimento, con risorse proprie. Nel caso specifico della Regione Sardegna, le rilevanti risorse erogate a favore del sistema scolastico per incrementare la qualità ed il livello essenziale delle prestazioni sono state dedicate anche a interventi, come il finanziamento dei corsi serali e in parte, delle classi IV degli Istituti professionali e l’impegno a  favorire  l’utilizzo del personale docente precario della scuola secondo l’ordine delle relative graduatorie che hanno una incidenza diretta sugli organici e sul fabbisogno di personale docente. La Regione non demanderà ad altri le decisioni da assumere per l’istruzione scolastica”. Com