«Il mondo della pesca ha urgente necessità di una nuova legge regionale che possa regolamentare e integrare l’attività di ittiturismo e pescaturismo, sulla base della normativa nazionale».
Lo ha dichiarato Edoardo Tocco, consigliere regionale del PdL che questa mattina ha incontrato una delegazione di addetti al settore.
«Mi appello alla sensibilità del Presidente della Commissione Agricoltura, il collega Paolo Terzo Sanna – afferma Tocco – perché inserisca fra le priorità dei lavori anche la Proposta di Legge per lo sviluppo dell’ittiturismo e pescaturismo, che il nostro gruppo politico (PdL) aveva presentato esattamente due anni fa, ma che, oggi, andrebbe modificata in alcune parti per renderla compatibile con la normativa nazionale».
«In particolare – prosegue – occorre evidenziare come queste due iniziative proprie del settore non possono essere più considerate attività di riconversione da svolgersi nel periodo di fermo biologico, (che di fatto non esiste più se non per una scelta volontaristica) ma una vera possibilità di integrazione al reddito e pertanto, non può essere svolta esclusivamente in certi periodi dell’anno, ma per l’intera stagione, come del resto previsto all’articolo 2 del Decreto Legislativo n. 4/2012 su “misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquicoltura».
«La pesca, anche attraverso l’indotto dell’ittiturismo e pescaturismo – precisa l’esponente politico – attraverso una regolamentazione del settore, sarà messo in condizione di valorizzare le risorse specifiche, i prodotti tradizionali e di qualità, comprese anche le tipicità enogastronomiche e una corretta educazione alimentare. Conservando le nostre tradizioni, inoltre, sarà possibile mantenere l’occupazione e, in casi particolari, incrementarla, soprattutto nella presenza femminile in quanto, come accade per l’agriturismo, sono principalmente le donne che acquisiscono capacità manageriali e gestionali».
«Infine – conclude Edoardo Tocco – lo sviluppo del settore della pesca darà un apporto considerevole all’uscita dalla crisi che attanaglia il mondo occidentale, ma in particolare la nostra Regione, e un aiuto verso un possibile, quanto sperato risanamento della bilancia commerciale della Sardegna».