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Gdf Nord Sardegna: nel mare di Alghero recupera un’ancora litica di grande valore storico ed archeologico.

Sembrava una banale pietra rozzamente scolpita ma si è rivelata un reperto di notevole valore storico ed archeologico. La scoperta è dovuta ai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Alghero che ha riportato alla luce, nelle acque di Bosa Marina, una preziosa ancora litica a gravità della tipologia enea del peso di circa 50 Kg., risalente presumibilmente all’era preistorica, quando i naviganti cominciavano ad  industriarsi per conferire all’ancora di pietra una forma appropriata con l’aggiunta di elementi, per lo più di legno, capaci di esercitare una certa presa sul fondale. Il peso variava da 50 a 100 kg toccando in casi eccezionali i 600 kg.

Le Fiamme Gialle, coordinate dal Tenente Sancineto, in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Cagliari, hanno immediatamente raggiunto il punto esatto segnalato in precedenza dal titolare del “Diving Malesh” di Bosa che aveva notato per caso l’antico manufatto. Così, attraverso l’impiego delle motovedette e dei sub esperti del Corpo, è stata attivata dapprima una ricognizione del fondo marino; successivamente, i finanzieri hanno portato a termine il delicato recupero dell’ancora liticaIl prezioso reperto storico è stato presto mostrato ai responsabili della Sovrintendenza Archeologica di Sassari per le ulteriori verifiche relative all’esatta individuazione del periodo storico.

Denominate dagli archeologi PF3 (pietre forate 3), queste ancore sono delle lastre di pietra di varie forme geometriche, per lo più trapezoidali, con tre fori. Un foro praticato in alto attraverso il quale si assicurava l’ancora alle navi con delle cime in fibra vegetale o animale ed altri due fori nella parte inferiore dove si collocavano le marre in legno che avevano la funzione di “mordere” il fondo marino. Entrarono in uso nel 2° millennio a.C. ed i più antichi esemplari sono stati rinvenuti a Cipro e Creta. Rimasero in uso fino al VII e VI secolo a.C., finché non furono sostituite con le ancore a ceppo litico.

Ritrovamenti di questo tipo di ancora sono stati fatti in tutto il Mediterraneo, in particolare in Turchia, Egitto, Mar Nero, Grecia, Malta, Francia, Spagna e persino in Inghilterra. In Italia ci sono stati dei ritrovamenti nelle coste Ioniche, Tirreniche ed Adriatiche e questo ritrovamento è un’ulteriore prova che le coste del Mar di Sardegna, in particolare quelle occidentali, erano dei luoghi di partenza, transito e scambio di merci con i  paesi del Mediterraneo, anche in epoche molto remote.

Non è il primo ritrovamento di ancore storiche effettuato dal Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari, impegnato in prima linea in mare e sul territorio a tutela del patrimonio storico ed archeologico nazionale. Da ricordare, tra l’altro, l’ancora litica ritrovata sempre dalla Guardia di Finanza nelle acque di S. Antioco il 1° settembre del 2011, oggi custodita presso il Museo Archeologico di Sant’Antioco

Alle ore 16.30 del 16 maggio si terrà, presso il Comando della Sezione Operativa di Alghero – via Garibaldi 45 - una conferenza stampa per illustrare, alla presenza della dott.ssa Gabriella Gasperetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari, le immagini e le fasi salienti del recupero. Com

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