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Costi politica: il consiglio regionale convalida le ventimila firme dell’Italia dei valori

La presidenza del Consiglio regionale ha convalidato le ventimila firme raccolte dall'Italia dei Valori inviando alle commissioni competenti le due proposte di legge che prevedono la modifica dell'articolo 16 dello Statuto sardo con il dimezzamento del numero di consiglieri regionali da 80 a 40, l'eliminazione dei contributi ai gruppi consiliari, la drastica riduzione delle indennità degli stessi consiglieri e il divieto delle consulenze esterne alla pubblica amministrazione che spesso alimentano un sistema clientelare.

«Si tratta di una base da cui partire dopo il vuoto normativo lasciato dal referendum – afferma il segretario regionale dell'Italia dei Valori Federico Palomba -. I sardi hanno detto che gli emolumenti e il numero dei consiglieri regionali devono essere tagliati e le nostre due proposte, se adottate, potrebbero consentire un risparmio di 80 milioni da utilizzare per l'occupazione giovanile. Non vorremmo che la volontà dei cittadini sardi sia bypassata come è avvenuto per il referendum contro i finanziamenti ai partiti, ritornati in pista con il sistema dei rimborsi - afferma il deputato dipietrista -: serve un intervento immediato e il Consiglio regionale può iniziare a lavorare da subito sulla nostra proposta, condivisa da 20mila sardi, che tra l'altro prevede la soppressione dei finanziamenti ai gruppi consiliari, un'elargizione che in realtà è un’indennità aggiuntiva di 2.500 euro al mese per ciascun consigliere, ulteriori fondi per ogni gruppo oltre stanze, telefoni, pulizia, servizi a carico del Consiglio regionale. Tra l'altro - afferma Palomba - per tali elargizioni non è previsto alcun obbligo di rendicontazione accessibile e dettagliata: perciò auspichiamo l’immediata pubblicazione, anche online, di tali motivazioni di spesa senza bisogno di altre richieste di controllo.

Il Consiglio regionale ha la possibilità di eseguire la volontà degli elettori invece di continuare a litigare: i referendum - conclude Palomba - hanno dimostrato che la gente chiede uno sforzo in più alla politica. Il nostro auspicio è che i consiglieri regionali, specie quelli del centrosinistra, abbiano uno scatto d'orgoglio e non lascino marcire le nostre proposte nei cassetti di via Roma come hanno fatto con quella del comitato Lu Puntulgiu».

Le proposte di legge  - La prima proposta dell'Idv Sardegna è per una legge statutaria regionale che modifichi l'articolo 16 dello Statuto sardo dimezzando da 80 a 40 il numero dei consiglieri regionali senza aspettare i tempi del Parlamento nazionale. La seconda all'articolo 1 disciplina gli emolumenti spettanti ai consiglieri regionali prevedendo il divieto dell'erogazione di contributi finanziari sotto qualsiasi forma ai gruppi consiliari (sarà il Consiglio regionale a mettere a disposizione i servizi per il loro funzionamento); sopprimendo l'indennità di reinserimento al termine del mandato dei consiglieri; sopprimendo il vitalizio per i mandati svolti; sopprimendo tutte le indennità aggiuntive per le cariche svolte; sopprimendo altre indennità o facilitazioni aggiuntive, comprese l'indennità di segreteria e i rimborsi delle spese di rappresentanza. La diaria a titolo di rimborso spese è riconosciuta solo ai consiglieri regionali residenti oltre 50 km da Cagliari e solo per i giorni di effettiva presenza ai lavoro del Consiglio

 I contributi annui a favore dei consiglieri regionali per spese di documentazione, aggiornamento, stampa, strumentazioni tecnologiche sono infine ridotti ad un terzo e sono erogati nei limiti delle spese documentate. L'art. 2 disciplina le consulenze esterne stabilendo la regola generale del divieto di consulenze esterne alle amministrazioni regionali. Tale ricorso può eccezionalmente essere consentito, e comunque solo con le Università, qualora venga accertata e certificata dai direttori generali dei diversi rami dell'amministrazione l'assenza di competenze specifiche presso il personale dipendente. Da questa seconda proposta di legge l'Idv conta di ottenere un risparmio di circa 80 milioni di euro da portare in riduzione delle spese di competenza per il funzionamento del Consiglio regionale e da destinare all'implementazione delle spese per le Politiche attive del lavoro. Com