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Monti sui suicidi: rifletta chi ha portato l’economia in questo stato ma poi si corregge dicendo, ho parlato di “conseguenze umane”

Lo stato in cui si trova l'economia italiana è "drammatico" ed è figlio dell' "insufficiente attenzione prestata in passato alle scelte di lungo periodo per le riforme strutturali". Così il presidente del Consiglio Mario Monti, nel corso di una conferenza a Roma con il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn.

"Le conseguenze umane" della crisi "dovrebbero far riflettere chi ha portato l'economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire", ha detto il presidente del Consiglio, parlando dei suicidi legati alle conseguenze della crisi economica.

L'Italia si è sottratta alle pressioni affinché finisse sotto un piano di aiuti e cessasse di essere un rischio-contagio. "Abbiamo evitato" questo scenario "consapevoli delle conseguenze che ne sarebbero derivate e abbiamo deciso di fare da noi, senza chieder denaro a nessuno", ha ricordato Monti, parlando a fianco del commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn. "Quando abbiamo spinto gli altri stati membri ad adottare i firewall non èstato perché pensavamo di avere bisogno noi dei soldi, ma perchè la credibilità complessiva ne avrebbe giovato, con conseguenze anche sugli spread, che sono diminuiti meno velocemente di quanto avessimo sperato".

"L'Italia ha un'agenda per la crescita. Fin dal mese di gennaio si è attivata per prendere iniziative poi diffuse ad altri stati membri", ha detto il presidente del Consiglio. Il premier ha spiegato quindi che "la crescita in Europa può derivare solo da politiche dell'offerta" e ciò può avvenire "solo con la piena tempestiva realizzazione del mercato unico".

Mario Monti torna a chiedere all'Europa di rivedere le regole contabili comunitarie sui debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Una riforma, ha aggiunto il presidente del Consiglio, necessaria prima dell'entrate in vigore del Fiscal Compact. "Sto invitando i miei interlocutori tedeschi" di adottare un nuovo atteggiamento verso gli investimenti pubblici per rilanciare la "capacità produttiva" in Europa, ha detto il premier.

"Tutti gli sforzi a livello nazionale fanno parte della risposta alla crisi ma non vedo la via della crescita attraverso la sanzione", ha detto il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn nel corso di una conferenza a Roma col premier Mario Monti. Secondo Rehn la crescita può avvenire solo "attraverso un partenariato, un dialogo vero e su queste basi può andare avanti l'Europa".

 "Un ritardo nella riforma del mercato del lavoro può danneggiare l'Italia nell'attuale fase di tensione dei mercati" ha detto il commissario Ue.
E per favorire la crescita in Italia -  dice Rehn -  "è necessario continuare lo sforzo di risanamento del bilancio sul lato della spesa, ma anche sul lato del gettito fiscale" arrivando ad una "rimodulazione del sistema tributario, assicurando una maggiore equità fiscale, che è fattore equità sociale".

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