Lo spoglio è ancora in svolgimento ma girano voci che i dati trasmessi dal Comune di Palermo siano sbagliati: pare che il Comune non abbia considerato la nuova circolare assessoriale numero 6 del 12 marzo 2012. La notizia rimbalza sui social network. Il Comune avrebbe sbagliato la metodologia del calcolo percentuale dei voti. Infatti le percentuali dei partiti sarebbero state calcolate in base ai voti espressi per i sindaci.
Il metodo corretto sarebbe quello che prevede la seguente procedura: totale dei voti al sindaco, diviso il totale dei votanti, meno le schede nulle. Invece, per le liste, la procedura sarebbe: totale dei voti di lista, diviso votanti, meno nulle, meno voti di liste sbarrate. Comunque, malgrado ciò, probabilmente a Palermo si andrà al ballottaggio tra i due candidati del centrosinistra. Il primo turno ha sentenziato la grande vittoria personale di Leoluca Orlando che sfiora il 48 per cento dei consensi. Fabrizio Ferrandelli non raggiunge il 18 per cento. Massimo Costa si assesta al 12 per cento. Alessandro Aricò raggiunge l'8,7 per cento. Marianna Caronia è al 7 per cento, mentre il grillino Riccardo Nuti è al 5 per cento. Italia dei valori e' il primo partito della città con oltre il 10 per cento dei consensi.
Il Pd al 7,7 per cento dei consensi, diventa il terzo partito della città, scavalcato anche dal Pdl, fermo all'8 per cento. Buono il risultato dell'Udc, vicinissimo al Pd. La lista Ora Palermo di Fabrizio Ferrandelli supera il 6 per cento. Anche la lista di Marianna Caronia, 'Amo Palermo, supera il 6 per cento, così come 'Cantiere popolare'. La lista Grande Sud raggiunge di poco il 6 per cento e l'Mpa di Raffaele Lombardo si attesta al 7 per cento. Tutte le altre liste, almeno fino a questo momento, sono fuori dal nuovo Consiglio comunale perché non raggiungono il 5 per cento, che è lo sbarramento previsto dalla legge. "Siamo sicuri di potere ribaltare il dato elettorale e di vincere al ballottaggio, che sarà come vincere un referendum".
Lo dice in conferenza stampa, Fabrizio Ferrandelli (Pd, Sel e altre liste), giunto secondo con circa il 17 per cento alle comunali di Palermo, alle spalle di Leoluca Orlando (Idv, Verdi e Fds) primo col oltre il 47 per cento. Ferrandelli ha avuto anche parole molto dure nei confronti del suo avversario; "Orlando è un cialtrone. Deve guardarmi negli occhi quando dice certe bestemmie.
Io lo conosco bene per essere stato con lui tanti anni, so come lavora". "Leoluca Orlando non e' degno di andare alla commemorazione di Giovanni Falcone. E' l'uomo dei sospetti, sospettò persino di Falcone" ha aggiunto.
"Perché Orlando non prende le distanze da Ciancimino junior, che ha prima annunciato l'intenzione di voto e poi di avere espresso il suo voto favorevole per Orlando?" Ferrandelli non risparmia nessun colpo al suo antagonista.
Palermo è una città di messaggi -ha aggiunto Ferrandelli incontrando i giornalisti- io avrei paura se Ciancimino dicesse di votare per me. Lo rifiuterei, perché Orlando invece non lo disconosce?".
"Io mi confronto con la città e non con chi da settimane non fa che insultarmi ne io voglio insultare. Mi confronterò con le categorie produttive e con altri ma non con chi mi insulta" risponde Leoluca Orlando che poi analizza la situazione politica.
"Analizzando i risultati credo che il dato che emerge con più forza nella vicenda palermitana sia l'implosione dei due maggiori partiti: il Pdl e il Pd senza elle. Il Pdl ha pagato il prezzo di 10 anni di gestione Cammarata mentre il Pd la sua subalternità al governo del presidente della Regione Raffaele Lombardo".
Il risultato delle amministrative a Palermo rivela "la disaffezione dei cittadini dai partiti". Sabato Orlando presenterà la sua squadra in giunta. I palermitani hanno compreso che "il sindaco viene scelto dai cittadini e non imposto da burocrazie di partito. Quasi 45mila voti, la metà dei consensi da me ottenuti, sono stati dati a me e a nessuna delle liste. C'è bisogno di altro -si e' chiesto- che dimostri la disaffezione dei palermitani nei confronti della politica?".