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Elezioni presidenziali Francia: Hollande capo dello stato francese.

Francois Hollande 17 anni dopo Francois Mitterrand. In mezzo, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e tante sconfitte e umiliazioni per la gauche francese, che stasera si riprende la Bastiglia come non succedeva da tanto tempo. Il nuovo presidente si rivolge subito all'Europa promettendo "un nuovo inizio" ma chissà se fra i concittadini di Tulle e il popolo della sinistra che lo aspetta a Parigi avrà davvero il tempo di telefonare subito ad Angela Merkel come aveva anticipato.

Domani sarà il tempo dell'apertura di Borsa, dell'osservazione dei mercati, dei primi contatti con la Germania e gli altri partner europei dopo questa domenica di novità in Europa. Stasera è il tempo di festeggiare sotto la pioggia nella piazza della cattedrale di Tulle, dove Hollande ha fatto per tanti anni il sindaco e dove tutti gli danno del tu.

Dove la fin qui rigida Valerie Trierweiler ride seguendo il presidente sul palco e dice "sono emozionata, non mi rendo ancora conto". E dove il primo discorso di Hollande, che più che la parola di un presidente sembrava ancora un comizio di campagna elettorale, sfuma sulle note di una fisarmonica. Sul palco ci sono i musicisti locali, che suonano 'La vie en rose', mentre lui agita la manona per salutare e Valerie sventola un mazzo di rose rosse.

La prima telefonata che Hollande ha ricevuto in qualità di presidente è stata quella dell'avversario Nicolas Sarkozy: "Gli ho augurato buona fortuna", ha detto il presidente sconfitto, che ha stretto i denti fino all'ultimo sforzandosi di trascinare gli scettici, gli avvoltoi che volteggiavano sull'Ump e uno staff di campagna elettorale troppo spocchioso e poco efficace. "Ho sbagliato io, mi assumo tutta la responsabilità di questa sconfitta", è l'amaro commiato del presidente che sembrava non dover perdere mai e che invece è stato il secondo, dopo Giscard d'Estaing, a non essere confermato all'Eliseo.

Era serio e alla fine commosso, svuotato dopo una campagna durissima e crudele negli ultimi giorni, quando ha capito che anche i colonnelli del partito lo avevano lasciato da solo. La prima cosa che ha tenuto a dire è che non farà più il capo del partito e che alla sfida durissima delle legislative di giugno (dove i sondaggi già pronosticano disastri) è bene che ci pensino gli altri, la triade Fillon-Copé-Juppé, che adesso prenderà le redini dell'Ump.

"Un'altra battaglia comincia", hanno ripetuto uno dopo l'altro i capi della destra sconfitta, mentre Marine Le Pen - con la sua scheda bianca che ha indirettamente favorito la vittoria di Hollande - si fregava le mani.

L'obiettivo di svuotare l'Ump e prenderne un giorno il posto è da questa sera più che mai la stella polare dell'operazione Bleu-Marine. Per il Sarkozy sconfitto che annuncia non il ritiro dalla politica ma il disimpegno personale, al contrario, la battaglia finisce qui.

Per la Francia, si chiude l'era Sarkozy, l'uomo che ha indispettito la gente di sinistra e che aveva promesso di modernizzare il paese irritando molti anche fra i suoi compagni di partito. Ha fatto metà delle riforme promesse ma a pesare sulla sconfitta è stato il suo metodo, i suoi accenti a volte sprezzanti e lesivi per la propria immagine.

La paura che l'Europa avrebbe avuto di perdere Sarkozy, uno dei due pilastri della coppia franco-tedesca di questi anni, è svanita già nelle prime reazioni di stasera. La cancelliera Angela Merkel, che doveva fare campagna elettorale per lui, stringerà adesso la mano a Hollande: "L'Europa ci guarda - l'ha avvertita indirettamente il neopresidente dal palco di Tulle - l'austerità non deve più essere una fatalità”.

In tarda serata il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha telefonato a Francois Hollande per esprimergli "le sue calorose congratulazioni per il risultato elettorale conseguito alle elezioni presidenziali francesi e auspicare rapporti di attiva collaborazione tra Italia e Francia nel contesto europeo".