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Nel giorno del Primo maggio le mondine al Quirinale: Il lavoro ai giovani

Tradizionale cerimonia al Quirinale in occasione del primo maggio, Festa dei lavoratori, con il conferimento delle Stelle al merito del lavoro ai nuovi maestri del lavoro del Lazio. Nel Salone dei corazzieri del Quirinale, insieme al presidente Giorgio Napolitano, sono riuniti anche il premier Mario Monti, i ministri Fornero, Passera e Cancellieri, nonché il vicepresidente della Corte Costituzionale Franco Gallo. Nel corso della cerimonia Napolitano consegna "quale simbolico omaggio all'estremo sacrificio di tutte le vittime degli infortuni e come monito, per il presente e per il futuro, della inaccettabilità della tragica catena di morti bianche", anche i riconoscimenti alla memoria dei caduti sul lavoro. "Ogni possibileallentamento delle difficoltà in cui versano le imprese - in termini di liquidità, anche per i mancati pagamenti delle amministrazioni pubbliche, e insieme diaccesso al credito a condizioni non gravemente onerose - costituisce certamente, e non può non costituire, oggetto di appropriate sollecitazioni del Governo, in sintonia con il Parlamento". Questo è un altro messaggio che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha lanciato all'esecutivo nel giorno dei lavoratori.

Basta "arroccarsi su conquiste del passato, si devono"riformulare le proprie ragioni". Lo ha affermato Giorgio Napolitanonel suo discorso al Quirinale in occasione della festa del primo maggioaggiungendo che ogni "posizione difensiva o nostalgica e' perdente"con una Europa che rischierebbe di scivolare ai margini della storia".

-Napolitano fa appello alle parti sociali e alla politicaaffinché evitino contrapposizioni "laceranti e paralizzanti". Servedunque "cooperazione" per
trovare soluzioni nell'interesse generale. "Non è questione di formule oalleanze  politiche e di governo ma di clima e di condivise assunzioni diresponsabilità, ha detto il capo dello stato. I dati economici negatividell'Italia rispecchiano "drammatiche difficoltà di famiglie ed intese"e fanno emergere "realtà che nessuno puo' sottovalutare o considerare condistacco". Lo ha rilevato il presidente Giorgio Napolitano in un lungodiscorso al Quirinale dedicato ai temi del lavoro. "Anche i casi estremidel lavoratore sull'orlo della disoccupazione o dell'imprenditore sull'orlo delfallimento che si tolgono la vita non possono - ha spiegato - non addolorarci escuoterci".

Una ventina di mondine, lavoratrici stagionali delle risaie,sono salite sul palco delle celebrazioni del Primo Maggio, al Quirinale. Dopoun filmano storico, le donne, tutte sui settanta anni, hanno intonato, allapresenza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano la loro storica canzone 'Sonla mondina, son la sfruttata'. Palpabile, nella Sala dei Corazzieri, lacommozione dei partecipanti.

Prima, in mattinata, il presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, ha deposto una corona di fiori al "Monumento ai caduti delLavoro" in piazza Giulio Pastore nel quartiere Eur a Roma. "Nell'attuale, particolarmente difficile, situazione economico-sociale laricorrenza del primo maggio non può essere un tempo soltanto di celebrazione,ne' soltanto di rassegnazione". Lo ha detto il ministro del Lavoro, ElsaFornero, alla cerimonia per il primo maggio in Quirinale, sottolineando chequesta giornata "deve anche rappresentare un momento di riflessione sullavoro nei suoi molteplici aspetti e soprattutto di fermi propositi sui buonicambiamenti possibili".

"Non è un bel primo maggio sia per l'assenza di lavoroche è un grandissimo problema, ma anche per gli incidenti sul lavoro, gliultimi due accaduti ieri". Lo ha detto il ministro del lavoro, ElsaFornero intervistata durante la trasmissione radiofonica Radio Anch'io prima direcarsi al Quirinale. "Non è un bel primo maggio, dobbiamo rifletteresulle ragioni di questa crisi, dobbiamo soprattutto agire".

"Aver modificato l'articolo 18 in maniera importante,senza per altro ripudiarlo, permetterà di dare all'economia quel dinamismo dicui oggi soffre la mancanza" ha detto  Fornero spiegando che"permetterà anche di spostare l'occupazione da quello che oggi è unprecariato diffuso a una forma di contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato,proprio perché meno flessibile".