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Turismo e commercio, nel 2012 in Sardegna nuovo saldo negativo: -616 imprese in soli 3 mesi

Il 2011ha chiuso con un saldo negativo di 817 imprese sarde, che inquadra conefficacia la situazione di crisi economica che attraversa il compartoproduttivo dell’Isola, nei settori del commercio e del turismo. 

Il 2012è cominciato con una netta tendenza al peggioramento: sono 616 le aziende sardein meno (saldo tra le 618 iscrizioni e le 1.234 cancellazioni alle Cameredi Commercio, secondo i dati Movimprese) negli stessi settori diriferimento, dopo appena 90 giorni di attività nell’anno in corso.

“È superfluoricordare che stiamo parlando di altri 1.800 posti di lavoro andati in fumo? –è la domanda che pone Marco Sulis, presidente di Confesercenti Sardegna –. Inmeno di 100 giorni siamo riusciti ad avere un risultato negativo che racchiudei due terzi di ciò che abbiamo visto svanire nel nulla nell’intero annopassato. Purtroppo siamo stati facili profeti, nell’indicare il 2012 comel’anno in cui avremmo toccato con mano la vera crisi. E ancora la nottata devepassare. Ma gli imprenditori sono abituati a lottare e a non perdere lasperanza. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, però servono subitoopportuni provvedimenti da parte del Governo e, in proporzione, della Regione.

Per esempio creando degli incentivi per le imprese che desiderano assumere nuovopersonale. La morsa fiscale è esagerata, non consente di accollarsi nuove bustepaga. Se il Governo prevedesse sgravi fiscali per chi assume oggi siridarebbe dignità a numerosi disoccupati e, allo stesso tempo, siincoraggerebbero le entrate nel bilancio dello Stato attraverso i nuovicontribuenti. Noi ci sforziamo di indicare questa strada perché, in un periododi recessione com’è quello attuale, ci sembra veramente l’unica viapercorribile”. Com

 

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