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Depositate le motivazioni della Cassazione; “Dell’Utri mediò fra Berlusconi e mafia”

Marcello Dell'Utri ha svolto una "attività dimediazione": vi è stato "un accordo di natura protettiva ecollaborativa raggiunto da Berlusconi con la mafia per il tramite diDell'Utri". E' quanto sottolinea la quinta sezione penale dellaCassazione, nelle motivazioni della sentenza con la quale è stata annullata conrinvio, il 9 marzo scorso, la condanna a 7 anni di reclusione per concorsoesterno in associazione mafiosa pronunciata dalla Corte d'appello di Palermo il29 giugno del 2010. 

In particolare, i giudici della Suprema Corte, nellasentenza n. 15727 depositata oggi e lunga ben 146 pagine, rilevano chel'assunzione di Vittorio Mangano ad Arcore "indipendentemente dallericostruzioni dei cosiddetti pentiti è stata congruamente delineata dai giudicicome indicativa, senza possibilità di valide alternative", del suddettoaccordo. Dell'Utri "di quella assunzione è stato l'artefice, scrive laCassazione.

piegano i supremi giudici - che in maniera ''corretta'' sonostate valutate, dai giudici della Corte d'Appello di Palermo, le ''convergentidichiarazioni'' di più collaboratori sul tema ''dell'assunzione, per il tramitedi Dell'Utri, di Mangano ad Arcore, come la risultante di convergenti interessidi Berlusconi e di Cosa Nostra''. Provata anche la ''non gratuità dell'accordoprotettivo, in cambio del quale sono state versate cospicue somme da parte diBerlusconi in favore della mafia''.

Deve essere provato il concorso esterno di MarcelloDell'Utri, a favore di Cosa Nostra, per gli anni che vanno dal 1977 al 1982,periodo durante il quale Dell'Utri - scrive la Cassazione nelle motivazionedella sentenza 15727 - non lavorò più per Berlusconi ma venne assunto ''alledipendenze di imprenditore diverso e autonomo, il Rapisarda''. E' questo ilmotivo fondamentale in base al quale la Cassazione ha annullato con rinvio lacondanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflitta aDell'Utri in appello. Spiega la Cassazione che per il periodo 1977-1982, nelverdetto della Corte d'Appello, c'è ''un totale vuoto argomentativo per quantoconcerne la possibile incidenza di tale allontanamento sulla permanenza delreato già commesso''.

L'appello bis del processo per concorso esterno che la Corted'Appello di Palermo dovrà' rifare nei confronti del senatore MarcelloDell'Utri, potrebbe non cadere in prescrizione. Lo dice la Cassazione nellemotivazioni della sentenza 15727. Secondo la Cassazione, infatti, si potrebbeapplicare "il regime della prescrizione antecedente alla riforma del 2005che valorizza il reato continuato". Così i termini della prescrizionecambierebbero "in pejus" per Dell'Utri e la prescrizione non cadrebbenel 2014.