Francois Hollande è in testa ma Nicolas Sarkozy non è ancorafinito. L'unica previsione azzeccata dei malandati sondaggisti francesi è stataproprio quella sui due punti di distacco al primo turno delle presidenziali afavore del socialista.
Per il resto, tutto sbagliato, dallo storico e imprevistoboom dell'estrema destra, per la prima volta al 20% con Marine Le Pen, al tantotemuto astensionismo, che invece non c'è stato.
I francesi hanno capito che era meglio non andare invacanza, sono rimasti a casa e soprattutto sono andati a votare all'80 percento, il secondo miglior risultato degli ultimi anni. Dopo cinque anni tuttiin salita, Sarkozy ha pagato il malessere generato dalla crisi e unatteggiamento "poco solenne" per un presidente, che lui stesso haammesso di aver avuto.
L'antisarkozysmo ha vinto e dal 31 per cento del 2007 ilpresidente è sceso al 26-27. Il suo avversario, Hollande, ha due punti in piu',il suo atteggiamento pacato e "normale" ha convinto pur senzadimostrarsi travolgente. In molti erano scettici: si era passato nel giro dipochi mesi da un candidato della gauche prestigioso come DominiqueStrauss-Kahn, che aveva ricoperto cariche di grande responsabilità, al modestofunzionario di partito. Ma Hollande ce l'ha fatta e parte in vantaggio per ilballottaggio del 6 maggio che potrebbe mettere fine a 17 anni di destraall'Eliseo ma che si annuncia apertissimo.
Sarkozy ha incassato il colpo, alle 19 ha riunito tutti iministri all'Eliseo per decidere la strategia, poi è arrivato davanti aifedelissimi riuniti sorridente: "Propongo tre dibattiti", habluffato, sapendo che Hollande non avrebbe mai accettato. Ma ha fatto capireche darà battaglia, guardando soprattutto ai temi cari all'estrema destra perchéli, nei forzieri del Fronte nazionale, c'è il "tesoretto" di voti chepotrebbe salvarlo.
Ed e' Marine Le Pen, la figlia del padrone e fondatore del Fronte nazionale, afesteggiare più di tutti questa sera a Parigi. Raggiante, è andata a stapparechampagne con i suoi: all'esordio ha superato il padre dando l'impressione che,nonostante la durezza di alcuni temi sia rimasta tale e quale(dall'immigrazione alla xenofobia), l'atteggiamento piu' morbido abbia pagato eche in qualche modo sia riuscita a "sdoganare" il Fronte. Isondaggisti le avevano attribuito quattro punti meno della realta',affibbiandole il ruolo di competitor dell'uomo dell'ultrasinistra, Jean-LucMelenchon, che invece era sovrastimato di tre-quattro punti ed e' finito al10-11 per cento.
Questa situazione imprevista complica i calcoli e letrattative per il secondo turno: Sarkozy può sperare, sulla carta, su unapercentuale consistente di voti del Fronte da poter conquistare, ma dovràorientare a destra la sua campagna. Al tempo stesso, lo score deludente diMelenchon spingerà molti centristi - in attesa di consegne di voto da parte deldelusissimo Francois Bayrou, 8-9 per cento - a votare più tranquillamente perun Hollande che non sarà costretto a cavalcare i temi della gauche più estrema.
"Sono fiducioso, sono nella posizione migliore pervincere", ha esultato Hollande. "Bisogna vincere per l'amore dellapatria - ha replicato Sarkozy - vado al ballottaggio con fiducia".
"La battaglia di Francia è soltanto cominciata",ha promesso la Le Pen guardando avanti, conscia che ora che un francese sucinque vota per il Fronte, lei sarà chiamata a maggiori responsabilità."Il nostro popolo sembra ben determinato a voltare la pagina degli anni diNicolas Sarkozy", ha commentato un Melenchon dai risultati deludenti mache ha comunque rianimato un partito comunista che, alle ultime elezioni, erapraticamente sparito.