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Francia al voto, Hollande in vantaggio e oggi silenzio elettorale.

Il Presidente a Nizza chiama a raccolta i suoi per smentirei sondaggi negativi e attacca il rivale socialista: sarà ostaggio dell'estremasinistra. Assist da Berlino: sì ai controlli nazionali anti clandestini.Hollande favorevole all'intervento Onu in Siria e alla riduzione dei tassiBce.

Secondo un ultimo sondaggio realizzato dall'Ifop per ParisMatch e Europe 1, Hollande e Sarkozy sono in perfetta parità al primo turno didomenica, entrambi con il 27% delle preferenze. Ma al secondo turno del 6maggio continua ad essere decisamente in vantaggio il socialista, con il 54%contro il 46% di Sarkozy.

"Sono il candidato della speranza": è unfiume in piena Francois Hollande, il candidato socialista favorito nei sondaggidelle presidenziali francesi, nel suo ultimo comizio all'aperto in una piazzadi Charleville-Mezieres prima del silenzio elettorale.

Un intervento che il socialista ha scelto di chiudere con iversi di Arthur Rimbaud, uno dei più grandi poeti della Francia, nato proprioin questa città, non lontana dal confine belga. Rivolgendosi per l'ultima voltaagli elettori, prima del primo turno, Hollande ha passato in rassegna i granditemi della sua campagna: lotta agli eccessi della finanza, scuola, giovani,riforma fiscale, rilancio della crescita in Europa, anche attraverso larevisione del Trattato di bilancio Ue, il cosiddetto 'Fiscal Compact',approvato a Bruxelles lo scorso marzo.

Al termine del comizio, un bambino ha passato una rosarossa, storico simbolo del Partito socialista, al candidato di punta dellagauche. Hollande l'ha stretta nel pugno e - visibilmente emozionato - l'haprotesa verso il cielo. Poi è partita la Marsigliese, che ha intonato finoall'ultimo, abbracciando il bambino che gli era rimasto accanto. "Vichiedo di darmi la forza di vincere l'elezione presidenziale", aveva dettopoco prima Hollande, con la voce stracciata dall'entusiasmo, invitando ifrancesi a dare "un successore a Francois Mitterrand", lo storicopresidente socialista della Francia, che "attese 24 anni prima diconquistare il potere".

"Domenica la Francia ha appuntamento con lastoria", ha poi aggiunto il favorito nei sondaggi, che chiede di votareper lui - già dal primo turno - non soltanto in funzione anti-Sarkozy, ma peril suo programma, che raccoglie tutti i grandi valori della gauche. "Hoconosciuto tanti europei che attendono, che sperano la nostra vittoria. Nonvoglio più un'Europa liberale, che è solo un mercato, con l'imposizionedel rigore. E per questo chiederò di rinegoziare il patto di bilanciodell'Ue", ha ribadito il socialista, che punta il dito contro la"folle logica dell'austerità senza crescita".

Interpellato questa mattina da radio Europe 1 sui mezzi persostenere la crescita, il favorito nei sondaggi, che sembra ormai essere a unpasso dalla vittoria, anche se la prudenza è d'obbligo, ha anche lanciatoun monito alla Bce di Mario Draghi, che a suo avviso "deve abbassare itassi di interesse" e "prestare direttamente agli Stati piuttosto chepassare" per le banche.

"Ora dirigere questo Paese spetta alla gauche", haauspicato Hollande, aggiungendo: "Dobbiamo riprendere il cammino dellastoria. Siamo in un racconto collettivo, voglio che ci si ricordi del2012", scatenando il coro dei militanti presenti al comizio:"Vinceremo! Vinceremo".

Poi le ultime parole, prima del silenzio elettorale,affidate al genio creativo di Rimbaud e alla sua poesia 'il Fabbro':"Facciamo talvolta sogni emozionanti di vivere semplice, con ardore, senzadire malvagità, lavorando col regale sorriso di una donna che amiamo di nobileamore. Lavoreremo con foga tutto il giorno, ascoltando il dovere come unatromba squillante: allora saremo felici, e nessuno, nessuno, ci potrebbe maipiegare".

"On va gagner": il "vinceremo" gridatoin coro al Nikaia, il Palasport di Nizza che si ispira a trionfi antichi, nonruggisce. Nicolas Sarkozy sente che l'Eliseo gli sta sfuggendo. Guarda in primafila il volto serio di Carla, gli occhi umidi di Bernadette Chirac, Fillon eCopè che non sorridono. E capisce che se non vuole mollare, deve fare da solo:"Unitevi - grida - mobilitatevi, difendetevi, prendete la parola, non vela fate togliere, imponete la vostra vittoria!".

A Nizza c'è il mare ma soprattutto il sole, e questa sembral'unica notizia positiva perché a Parigi è un ricordo. Ma sulle montagnedell'entroterra si vede la neve, ed entrando al Nikaia, dove fra sei giorni siesibirà Laura Pausini, si capisce subito che fa freddo e sarà difficilescaldarsi. Parlano i luogotenenti, fino a Jean-Francois Copè, capo dell'Ump,parla il sindaco di Nizza Christian Estrosi, ma gli applausi si spengonosubito. E' costretto ad arrivare 10 minuti prima Nicolas Sarkozy in persona,ancora innervosito dal giornalista che, all'uscita dall'Eliseo, lo ha chiamato'Monsieur' dimenticando il 'presidente'. Parla, come negli ultimi tempi, conpacatezza, cercando di rassicurare tutti.

Il discorso, tutto a braccio, ripercorre i grandi temi dellacampagna, con qualche novità. La Francia "accogliente", che èforte e quindi non ha paura, tanto da poter "tendere la mano a quelli chevengono da fuori". E tanto peggio per i Le Pen, che hanno definito neigiorni scorsi "un raduno di nazisti di Norimberga" il suo comizioalla Concorde. Ma a destra cerca di sfilare voti invocando "lanazione" che "non è il nazionalismo" ma l'amore per lapatria. Addirittura la "frontiera", che "non è unabarriera" ma qualcosa che "pacifica e rassicura", e - inedito -le "radici cristiane dell'Europa".

E' un crescendo, ormai Sarkozy grida con quanto fiato ha ingola dopo aver difeso per l'ennesima volta i suoi cinque, difficili, anni. Nonvuole accettare le cifre dei sondaggi, che anche oggi lo danno quasi tuttiperdente al primo turno, anche se l'ultimo - un Ifop - lo vede alla pari conFrancois Hollande.

I nove istituti francesi che studiano le intenzioni di votosono reduci da due presidenziali una peggio dell'altra: nel 2002 nonsospettarono il sorpasso di Jean-Marie Le Pen sul socialista Lionel Jospin, nel2007 sbagliarono ancora, per eccesso, su Le Pen e sottovalutarono la socialistaSegolene Royal.

Stavolta, secondo lo staff di Sarkozy, non hanno dato peso"alla Francia silenziosa", a quelli "che non protestano e nonvanno in televisione". La platea è calda, è il momento degliomaggi, dei ringraziamenti, perché il primo atto della campagna si chiude oggi.E il primo grazie va a Bernadette Chirac, testimonial fedelissima nonostante levoci che si sono rincorse negli ultimi tempi sul malandato marito ed expresidente, che per antica inimicizia con Sarkozy voterebbe per FrancoisHollande: "La sua presenza qui fa tacere le menzogne e i bugiardi. Lafamiglia è riunita". Si commuove Bernadette, la guarda con un sorrisodolce Carla, seduta in maglione viola sotto la giacca nera fra Copè e ilpremier Francois Fillon.

Ora tocca a lei: "Carla... - e Sarkozy fa una pausa adeffetto - l'italiana che diventa francese e che fa onore alla Francia".Sorrisi e Marsigliese, ci credono in pochi, Sarkò e qualche irriducibile, ma cicredono intensamente: "Venite in massa domenica a portare la vostra scheda- grida - perché ogni scheda costruirà la nostra vittoria, perché abbiamobisogno di tutti, perché le forze che sono riunite contro di noi sono cosìimponenti che soltanto il popolo francese potrà dire 'ecco la nostra scelta,ecco la Francia forte"'.

Si chiude così stasera in salita la prima tappa dellacampagna di Sarkozy, che nemmeno lui immaginava così dura: "Ho il doveredi impegnarmi in questa campagna con una forza che non ho mai avuto - diceserrando la mascella - con una forza che non ho mai espresso, con una volontàassolutamente incrollabile. Perché per il nostro Paese non abbiamo alcunascelta. Dobbiamo vincere".

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