Un secco "no". Così Umberto Bossi risponde a chigli chiede se sapeva dei dossier su Roberto Maroni: "Se lo chiedevano a mefacevano prima perché io sapevo che Maroni ha la barca, sapevo anche dovel'aveva, l'aveva sistemata in Sicilia".
Ma arriveranno altri dossier? "Non penso, spero di no.Spero che il cinematografo finisca presto, e' solo un film".
"Di certo il nord non verrà sconfitto dai poteri romanicon l'aiuto della mafia calabrese". "Cercano di annichilirci, ilmomento è difficile, dobbiamo essere forti, non dobbiamo inginocchiarci. Lanostra gente se vuole vince la partita".
"Non lo so". Così Umberto Bossi ha risposto a unadomanda sulla sua possibile candidatura alla guida della Lega.
Conoscere la verità sull'acquisto delle auto da parte deipropri figli sarebbe stato "l'unico modo" per fermare una cosa delgenere. Parola di Umberto Bossi. "Ho chiesto alle segretarie, ad esempio,come mai non mi avete detto niente se è vero che i miei figli si facevanoaiutare per farsi comprare le macchine - ha detto Bossi parlando a un comizioad Alessandria - 'Perché - è stata la risposta - non volevamo crearti dolore'.Brave bestie - ha proseguito Bossi - Era l'unico modo per fermare unaroba" del genere.
"E' dimostrato - ha concluso Bossi - che non sono unmago. Altrimenti avrei capito prima le cose. Invece mi sono piombateaddosso".
"Adesso c'è una partita difficile da giocare. Lapartita non è finita". Lo ha detto Umberto Bossi, parlando ad un comizioad Alessandria. "La partita mediatica è iniziata con un magistratonapoletano che è arrivato con l'elicottero che volava sul tetto della sede.Sceneggiata per usare la stampa, i media, per amplificare il problema e fare inmodo che la maledetta lega perdesse le amministrative.
"Come mai nessuno si accorse che avevamo un amministratoreche in qualche modo era collegato alla 'ndrangheta?". Inizia così ilcomizio di Umberto Bossi ad Alessandria, parlando dell'ex tesoriere FrancescoBelsito, espulso pochi giorni fa dalla Lega. "Guardate che è stato anchevicepresidente della Fincantieri. Per entrare nella Fincantieri devi presentareun certificato - ha spiegato Bossi - mi pare ogni venti giorni, che ti fanno iservizi segreti, a Palazzo Chigi, dove risulta che non c'entri niente con lamafia. Perché la Fincantieri fa armi, cannoni, missili, portaerei,sommergibili. Potete immaginare se uno è sospettato di mafia può entrarelì".
"Come mai - ha proseguito Bossi - è la domanda, èpotuto entrare lì. E come mai nessuno ha parlato in tanti anni. Adesso lui diceche è stato controllato. Anche da Maroni. Io non ci credo".
Quella di Belsito, ha proseguito l'ex leader leghista,"sembra la storia di uno che messo alle strette cerca di buttare fango sututti e su tutto. Non penso che Maroni sapesse lui. Però la situazione è moltodifficile. Messo dentro uno così è chiaro che se uno è a rischio di mafia lopossa anche aver chiamato: 'se non fai quello che ti diciamo noi, cioè il dannodella Lega, ti mettiamo in carcere, buttiamo la via chiave e ci resti ventianni'. Penso che sia avvenuta una cosa dietro di noi senza che ce neaccorgessimo".
Con i soldi della lega Nord veniva pagato l'affitto di casadell'ex ministro Roberto Calderoli. E' quanto emerso dagli atti sequestrati edesaminati dai carabinieri del Noe di Roma. L'affitto pagato era di 2.200 euromensili per un appartamento in via Ugo Bassi al Gianicolo.
I carabinieri del Noe hanno interrogato ilproprietario dell'appartamento, che avrebbe confermato la circostanza. Leindagini sono state svolte nell'ambito del filone d'inchiesta sulla Legacondotto dai pm di Napoli Curcio, Piscitelli e Woodcock, coordinati dalprocuratore aggiunto Greco.
"Mi si infanga per aver avuto in dotazione da parte delmovimento una casa-ufficio dal costo di 2200 euro al mese, quando io ne versomensilmente 3000 di euro alla Lega Nord". Lo dice il triumviro della LegaNord Roberto Calderoli in un comunicato.
"Adesso basta, è ora di finirla con questo assurdosputare fango addosso alla Lega Nord e ai suoi esponenti.Questa vicendadell`affitto dell`appartamento utilizzato a Roma dal senatore Roberto Calderolirasenta letteralmente il ridicolo". Lo ha affermato la triumvira delCarroccio Manuela Dal Lago difendendo a spada tratta l'ex ministro, compagno ditriumvirato.
"Siamo arrivati al punto che un movimento quale la LegaNord non è nemmeno più padrona di decidere come utilizzare le proprie risorse?E` possibile che si metta alla berlina la scelta del movimento di dotare ilproprio Coordinatore di un appartamento a Roma per consentirgli di svolgere almeglio la sua enorme mole di lavoro? Vorrei ricordare a tutti che RobertoCalderoli da dieci anni - ha sottolineato Dal Lago- lavora come un matto, e senzapercepire uno stipendio.
"Quando scoproche il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90 mila euro con la carta dicredito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son statispesi", accusa intanto Gianluca Pini, deputato della LegaNord, puntando il dito contro Marco Reguzzoni.
"La certificazione del bilancio - ha spiegato ilparlamentare su La 7 - non va ad analizzare ogni singola pezzagiustificativa. Il problema vero è dare una risposta seria a quello che sie' evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non è solo sulfinanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: è, e lo sottolineo,anche sull'utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari".
Si è svolto stamane un incontro tra uno degli avvocati dellaLega Nord e il pm di Milano, Roberto Pellicano, che indaga sui rimborsielettorali del movimento politico. Durante questo colloquio, il legale delCarroccio ha riferito al magistrato che la Lega era all'oscuro degli investimentiin diamanti effettuati dall'ex tesoriere Francesco Belsito e non ci ha credutofinche' i preziosi non sono tornati indietro, su iniziativa dello stessoesponente leghista. Il legale ha consegnato al pm la copia dei certificati diqualità, peso e valore dei diamanti e la copia dei codici identificativi deilingotti, unitamente ai verbali di consegna di Belsito che, nei giorni scorsi,ha riportato i preziosi in Via Bellerio. Tutte queste carte dovrebbero servirea permettere ai magistrati di verificare la corrispondenza tra i diamanticomprati con i soldi dei rimborsi elettorali, secondo quanto ritenuto dallaprocura, e quelli che Belsito ha spontaneamente restituito.