Il Direttore Generale della Asl di Olbia a sorpresa visitale cucine dell’ospedale e incontra i pazienti per valutare di persona i vassoiconsegnati tra i letti del Giovanni Paolo II.
“Abbiamo sin da subito monitorato l’avvio del nuovoServizio, andando a riscontrare alcune criticità, previste in fase di avvio,che, in uno spirito di piena collaborazione, sono state o verranno corrette; ilservizio è partito da 33 giorni, quindi chiediamo ai nostri ricoverati unamaggiore collaborazione: attraverso le loro segnalazioni ai nostri operatorisanitari, che quotidianamente stiamo registrando, saremo in grado di apportarei correttivi utili per rendere ottimale il servizio di ristorazione”, spiega ilDirettore Generale della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda, che questamattina, dopo un blitz nelle cucine, ha raggiunto – all’ora della consegna deipasti – i reparti dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, incontrando ipazienti e registrando personalmente il consenso sul menù odierno.
Da un mese a questa parte il personale della DirezioneSanitaria dell’ospedale olbiese e i cuochi della Asl, verificano giornalmente ilnuovo servizio di ristorazione garantito dal 16 marzo 2012 da un Raggruppamentotemporaneo di impresa (Rti), che vede come capogruppo la Sodexo. Per registrareil livello di soddisfazione dei ricoverati inoltre, sin dall’avvio del nuovoservizio di ristorazione, è stato distribuito tra i letti dell’ospedale un questionariosulla qualità e quantità di cibo percepita dai pazienti, ora in fase divalutazione.
È necessario precisare che: con la nuova gara d’appaltol’Azienda sanitaria, in un’ottica di innalzamento del livello qualitativo delservizio e di contenimento dei costi, ha stabilito di esternalizzare ilservizio; all’inizio dell’anno è stata quindi bandita una gara d’appalto europeapubblica con un capitolato d’appalto molto ferreo che, seguendo le direttivedel Ministero della Salute, si rifaceva alle “Linee di indirizzo nazionali perla ristorazione ospedaliera e assistenziale”. Al suo interno venivano richiesti:varietà dei menù, materie prime di stagione, con predilezione per la materiaprima locale e la presenza di “nutrizionisti” che periodicamente stilassero lediete alimentari, diversificate per patologia.
“La corretta alimentazione rientra nei percorsi di diagnosie cura degli stessi ricoverati: per questo siamo particolarmente attenti alservizio offerto ai nostri utenti”, conclude Fadda, che questa mattina tra iletti dell’ospedale ha avuto modo di assaggiare le pietanze distribuite agliassistiti.
“Sin dall’avvio della nuova gara d’appalto abbiamo attivato deipercorsi per il controllo delle procedure seguite nella preparazione edistribuzione dei pasti: nel corso del mese abbiamo risolto alcune criticità,legate anche al trasporto e alla puntualità della consegna del cibo (si ricordainfatti che al momento le cucine a Olbia si trovano nella struttura SanGiovanni di Dio, e il cibo una volta messo nei vassoi, viene trasportato all’ospedaleGiovanni Paolo II); stiamo valutando quotidianamente le segnalazioni cheprovengono da utenti e operatori sanitari e, cammin facendo, stiamo apportando icorrettivi per migliorare il servizio”, Elvira Solinas, responsabile dellaDirezione Sanitaria dell’ospedale olbiese. Com