Press "Enter" to skip to content

Monti: “Crescita dal 2013” e si prepara un piano per lo sviluppo.

La parola d'ordine per il governo ora è 'crescita'. E' iltema - dice Mario Monti - che preoccupa di più i cittadini e che ormai vieneripetuto ossessivamente nei consessi internazionali come il G20. Anche perchéproprio alla crescita è legata la sostenibilità del percorso di risanamento deiconti pubblici.

Un percorso ancora non terminato e partito da una situazionedi altissimo allarme "è stato evitato - dice il premier - uno shockdistruttivo". Le linee di intervento (quelle già avviate e quelle ancorada attivare) sono scritte nero su bianco nel documento di economia e finanzavarato oggi dal Cdm insieme appunto al Pnr, cioè il programma nazionale delleriforme che sarà inviato a Bruxelles. Le misure già adottate porteranno unaumento del pil del 2,4% entro il 2020, e dello 0,9% già entro il 2015.

Ma - se si pigiasse sull'acceleratore di riforme "adelevato grado di intensità" il risultato potrebbe essere quello diraggiungere ulteriori 5 punti di crescita entro il 2020, almeno a guardare unostudio che ipotizza una riduzione del 23% degli oneri amministrativi, unabbattimento del 35% delle barriere per avvio di un' impresa e un calo di 4,3punti del rapporto tra costi e valore beni prodotti. Il governo cercherà diagire su tutti e tre questi fronti. I campi di intervento individuati sonopraticamente tutti: dall'agroalimentare alla tracciabilità.

"Non dobbiamo scoprire la ruota", dice il ministrodello Sviluppo, Corrado Passera, che indica i punti 'salienti' e spiega che sifarà tesoro delle esperienze - e degli errori - realizzate da altri Paesi. Percrescere bisogna però avere i conti a posto. Cosi, quello che soprattutto premea tutti durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi è dimostrare che ilrisanamento dei conti c'è, e non è certo "episodico ma strutturale"come dice il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli. L'impegno è noto:deficit zero nel 2013, cioè il pareggio entrate uscite.

Ma sulle agenzie internazionali rimbalza intanto la notiziache l'Italia non ce la farà: il deficit nel 2013 sarà dello 0,5%. Immediatoarriva il chiarimento: "il trattato del fiscal compact - spiega Monti -impone ai singoli Stati membri che ci sia in ogni Paese un disavanzo delsettore pubblico al netto della componente ciclica non superiore allo 0,5% delPil. Oggi il cdm nell'adottare i documenti fondamentali ha dato la primaapplicazione a quel principio".

Non solo: "prevediamo per il 2013, al netto del ciclo,un avanzo strutturale dello 0,6%". La crescita ci sarà. Ma "dal2013", dice Monti. E le tabelle indicano per il 2013 un +0,5% dopo chequest'anno l'Italia sprofonderà in una recessione del -1,2%, comunquedecisamente meno forte del -1,9% previsto dal Fmi. Ma certo per raggiungerequesta "meta ambiziosa" ci vorranno dei sacrifici. E il debito?"E' stato posto - dice il premier - su un sentiero di riduzioneprogressiva e durevole".

Ne' sono preoccupanti le stime non proprio rosee del Fmi:"mi conforta di più che il ministro Schaeuble, Lagarde ieri, oggi qualcunodagli Usa abbiamo detto che l'Italia sta facendo le riforme che sono necessariee porteranno alla crescita". Insomma il percorso dei conti, anche se'duro', è ormai segnato. E qui parte la fase due, la crescita appunto. "Lacrescita - spiega Monti - è la maggior preoccupazione dei cittadini, la parolapiù invocata dai responsabili di politica economica in Italia ed Europa, maanche nel g20".

Ma - sottolinea - "questa crisi sta imponendo un prezzoaltissimo alle famiglie, ai giovani, ai lavoratori, alle imprese, e qualchevolta ci sono esperienze che si chiudono nella disperazione". Quindioccorre agire in fretta. Come? "Contrastare corruzione, lavoro nero edevasione fiscale: siamo molto impegnati su questi fronti". Ma per darefiducia serve anche "una riforma della politica". La parola passa alministro Passera che detta l'agenda di alcuni (non tutti) gli interventi.

In tutto cinque e tra questi "primo tema e' accelerarel'apertura dei cantieri, mettere in moto attività e far si che i soldi girinoper progetti rilevanti per il Paese". E inoltre "siccome siamoannoiati di annunci per dare senso concreto i progetti avranno un nome e uncognome: a giorni arriverà un sito affinché gli italiani possano seguire isingoli progetti".

C'è poi il tema del caro-energia e in particolare dei prezzirecord della benzina: il Governo - spiega - è eventualmente pronto a tornareindietro sulle accise (quando arriveranno i fondi dall'evasione) e si aspettache ad un calo del prezzo del greggio corrisponda un abbassamento dei prezzialla pompa. Insomma "dobbiamo fare di tutto perché la bolletta(energetica) smetta di crescere e vada a scendere".

Poi, tra le iniziative, annuncia l'avvio di una task force edi misure entro l'estate per favorire le 'start-up' di imprese innovative. Econtro il 'credit-crunch' e i debiti incagliati della P.A. arriverebbero abreve fondi per 20-30 miliardi dalle banche. Infine Grilli, al quale il premierdice "vorrei chiamarla ministro", rassicura: il pareggio "e'strutturale, non episodico".