Oggi il Corriere della Sera riporta la notizia cheDaccò avrebbe pagato dei viaggi per Formigoni e per il fratello. Formigoni suisuoi rapporti con il faccendiere della sanità ha dichiarato: "Unpresidente della Regione conosce tanta gente, nulla di male ad aver passatoalcuni giorni di vacanza con Pierangelo Daccò».
Sì, ma chi pagava? L'interrogatorio di Giancarlo Grenci, ilfiduciario svizzero di Daccò indagato per associazione a delinquere, e alcunecontabili da lui consegnate ai magistrati, mostrano «pagamenti di viaggi» aFormigoni, al suo collaboratore Alberto Perego, al fratello del governatore,Carlo, e una parente, tutti a carico di Daccò, in carcere dal 15 novembre per 7milioni di fondi neri del San Raffaele e arrestato venerdì per altri 56 milionidella Fondazione Maugeri.
In un verbale del 14 dicembre, riporta ancora il Corriere online, Grenci, riferendosi al rapporto tra Daccò e Formigoni, rivela: «So cheerano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito diviaggi». E per dimostrare quanto dice, consegna l'estratto conto di una delletante carte di credito di Daccò dalla quale risulta un viaggio pagato per unbiglietto a nome Roberto Formigoni e Perego, valore oltre 8.000 euro, di cui unmese dopo Air France rimborsa a Daccò circa un quarto.
Il meccanismo ipotizzato dalla Procura di Milano per drenaresoldi dalla casse della Fondazione Maugeri "presenta senz'altrosignificative similitudini" con quello accertato nel caso del San Raffaele"quanto a modus operandi e strumenti utilizzati per la raccolta etrasferimento all'estero di fondi extrabilancio". Si legge in un passaggiodegli atti dell'indagine.
L'uomo d'affari Pierangelo Daccò si è visto notificarel'ordinanza di custodia cautelare nella sua cella a Opera dove è rinchiuso peril caso San Raffaele dal 15 novembre scorso. Nel fare la similitudine tral'indagine sul caso Maugeri con quella sul dissesto del gruppo ospedalierofondato da Don Verzè, gli inquirenti hanno sottolineato il "ruolo di primopiano" di Daccò, "il quale, attraverso lo schermo di società esteregestite dal fiduciario Giancarlo Genci (indagato in entrambe le inchieste), èrisultato il percettore delle ingenti somme di danaro distratte ai danni dellaFondazione San Raffaele". Lo stesso sarebbe accaduto nella vicenda con alcentro l'ente che ha sede a Pavia e ramificazioni in tutta Italia.