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Migliaia di militanti per “l’orgoglio padano” a Bergamo

"Bossi non si merita quello che è successo". CosìRoberto Maroni dal palco della Fiera di Bergamo, presenti anche, tra gli altri,il presidente Bossi e Calderoli. "Sono giorni di passione, di dolore, maanche di rabbia per l'onta che abbiamo subito, di essere considerati un partitodi corrotti", rimarca Maroni.

Ma "la Lega non è morta, la Lega non morirà ma riparteda qui; non ci sono cerchi che tengano". E chi "ha preso soldi lidovrà restituire". "Dobbiamo fare pulizia senza guardare in faccia anessuno".

"Maroni non è un traditore". Così Bossi allamanifestazione per l'Orgoglio leghista a Bergamo. E aggiunge: "Bisogna chesi smetta di dividere la Lega; questo crea varchi per il nemico che è ilcentralismo romano", rimarca il Senatur.

"Ora tutti uniti, noi non scompariremo, basta fare ilgioco degli altri". "La cosa principale che dobbiamo decidere è ungiuramento su chi deve dirigere la Lega, perché non ci siano piùdivisioni".

"Mi spiace non solo per la Lega ma anche per i miei figli".Quanto accaduto alla Lega "è una specie di complotto". Infine lescuse: "I danni sono stati fatti da quelli che portano il mio cognome. Mispiace enormemente, scusate", ha detto Umberto Bossi dal palco dellamanifestazione leghista, a Bergamo. Inoltre l'ex ministro ha rimarcato che"il cerchio magico non esiste". E ha accusato i giornalisti"abituati a scrivere il falso sulla carta stampata". 

Un gesto simbolico per sollecitare, al grido di"pulizia, pulizia, pulizia", l'avvio di un nuovo corso capace disegnare il riscatto di un partito travolto dalle inchieste avviate da diverseprocure italiane sugli investimenti in Tanzania e sull'uso disinvolto deirimborsi elettorali.

Numerose anche le magliette con la scritta: "L'e' urade neta' fo' ol puler", ossia "E' ora di pulire il pollaio" indialetto bergamasco. Nel mirino della base, oltre all'ex tesoriere FrancescoBelsito, ci sono anche Renzo Bossi e soprattutto Rosi Mauro, la fedelissima diBossi che contrariamente alle attese non ha annunciato oggi le propriedimissioni dalla vicepresidenza del Senato.

Insieme ai cosiddetti "barbari sognanti", lacorrente che fa capo a Maroni, anche diversi dirigenti arrivati a Bergamo, comeil sindaco di Varese Attilio Fontana o l'europarlamentare Matteo Salvini,chiedono apertamente un suo passo indietro.

In uno striscione i giovani padani chiedono "espulsionisubito" e polemizzano: "Le nostre lauree sono vere".

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