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Bossi, il padre storico della Lega Nord stacca la spina e travolto dallo scandalo si dimette . Ed ora al ‘trota’ forse rimane il macchinone ma non eredita il partito.

Quelloche nessun leghista si sarebbe mai atteso è avvenuto: Bossi, l'uomo delfortunato slogan "mai mula"' ha mollato e si è dimesso da segretariodella sua creatura oggi pomeriggio, in via Bellerio, davanti al ConsiglioFederale. Ha lasciato affidando la guida della 'sua' Lega ma "fino alcongresso in autunno" ad un triumvirato composto da Roberto Maroni, indicatoda settimane come l'uomo che ha dato il via alla battaglia contro il cosiddettoCerchio magico, da Roberto Calderoli e dalla veneta Manuela Dal Lago.

Ma èstato Roberto Maroni a raccontare il momento di commozione e l'abbraccio finalecon Umberto. "C'è stata grande commozione - ha spiegato con la vocetremante - quando Umberto ci ha detto che la sua decisione era irrevocabile.Gli abbiamo chiesto di non farlo ma ha tenuto il punto. Io gli ho detto che sein ottobre si presenterà candidato segretario lo sostengo". In serata è lostesso Bossi ad ammettere le lacrime: "ho pianto, ma poi ho smesso perchépiangevano tutti" dice negando di credere in tradimenti di Maroni eassicurando che comunque non sparirà dalla scena politica: "Io non avevonessuna voglia di star li perché‚ è giusto che ci sia mano libera per lavorare.Io ero solo d'intralcio, era inutile per me restare. Ma questo - assicura - nonè un addio al partito. Resterò anche se solo come simpatizzante".

Nonaveva ceduto in mille battaglie Bossi, non con avversari politici interni odesterni. Non davanti a problemi giudiziari che coinvolsero la Lega negli anni'90 e neppure davanti alla malattia nel 2004. Mai mula'. Ma oggi ha ceduto iltestimone e la guida della Lega fino a quel Congresso federale mille volteinvocato negli ultimi mesi dai leghisti più vicini a Maroni, ma non solo. E cheora appare come un'ancora di salvezza nella tempesta che sta attraversando ilMovimento fondato ormai tre decenni orsono dall'Umberto da Cassano Magnago.

Nelgiorno in cui sembra trionfare la linea dei 'Barbari' sognanti maroniani esembra scomparso del tutto il cosiddetto Cerchio magico (uno di coloro chevengono iscritti da tempo a quest'ultimo gruppo, Marco Reguzzoni, oggi non si èneppure presentato al Federale), Bossi, sotto pressione per le inchiestegiudiziarie che coinvolgono la sua famiglia, entra in via Bellerio e dice"In Lega chiunque sbaglia paga, qualunque nome porti". Ora GiancarloGiorgetti, uno che a Bossi è sempre stato vicino, spiega che "Umbertocovava da tempo la decisione dentro di se". Giorgetti non è uso allaretorica ed è assolutamente parco nei commenti ma si sente che è sincero ecommosso.

Eppuresi fatica a credere che Bossi covasse da tempo la decisione. Anzi, finoall'ultimo ha compiuto gli atti che compie un leader, assumendo sempre su dise' le decisioni, senza mai mollare di un centimetro lo scettro. Anche pocheore fa ha ribadito che sua, e solo sua, era la decisione di far dimettere iltesoriere Belsito, al centro dell'inchiesta e che lui avrebbe indicato ilsostituto. Così è stato. Nel contempo ha anche fatto il passo indietro chenessuno delle migliaia di militanti che da più di 20 anni si trovano sul pratodi Pontida o a Venezia o nei mille comizi tenuti in paesini dal nome maisentito, si sarebbe mai atteso.

Dicono ipresenti che Bossi era "sereno" al momento dell'annuncio, lo confermaanche lo schivo Giorgetti (che era stato indicato come uno dei possibilitriumviri) e che tributa al capo parole di affetto profondo "Bossi hadimostrato anche oggi di essere un gigante. Ha agito per difendere la Lega e lasua famiglia. Vuole piu' bene alla Lega che a se stesso". Nessuno deimaroniani o comunque degli oppositori del Cerchio magico si sente oggi untraditore del 'capo' e tutti alzano le spalle quando gli si chiede dellecontestazioni (compiute da una decina di militanti) fuori da via Bellerio.Sembra proprio il giorno del tramonto del sole politico di Bossi. Ma nessuno civuol credere. Non certo il suo vecchio amico Erminio Boso dalla sua baitatrentina: "Umberto farà ancora grandi cose, aspettate e vedrete.Tranquilli. Per vedere il tramonto c'è ancora tempo".

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