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Carceri: Sdr, a Buoncammino incontro operatori – Asl su sanità penitenziaria

Prima concreta importante iniziativa del ProvveditoratoRegionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sardegna che intende farechiarezza sulle prospettive della sanità penitenziaria essendo trascorsi ormai8 mesi dalla firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica dellenorme di attuazione. Il prossimo 11 aprile è infatti in programma nella CasaCircondariale di Buoncammino un primo incontro con le diverse figureprofessionali interessate e i vertici dell’ASL n.8, dell’Azienda Mista e di quellaOspedaliera “Brotzu” di Cagliari. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris,presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” sottolineando“l’assurdo ritardo della Regione su un tema particolarmente sensibile per icittadini privati della libertà e i loro familiari”.

 “La questione –evidenzia Caligaris – deve essere risolta al più presto altrimenti la Regionefaccia un atto di umiltà e chieda il Commissariamento. I Medici, gli Infermierie i Tecnici devono vedere rispettati i loro diritti ma è anche vero che laCostituzione parla chiaro sul principio inderogabile del rispetto della saluteanche per le persone ristrette. I tempi della riorganizzazione del servizionella nostra isola stanno superando qualsiasi ipotesi negativa con la conseguenzache l’incertezza in cui si trova il sistema pesa gravemente sul clima difiducia che deve caratterizzare i rapporti all’interno degli Istituti di Pena”

 “La situazione risulta particolarmente delicata aBuoncammino, dove si trova un Centro Diagnostico Terapeutico a cui afferisconodetenuti di tutte le altre regioni italiane. Al sovraffollamento, con in media40 detenuti ricoverati contro i 30 regolamentari, si aggiunge – afferma lapresidente di SDR – il disagio per le ristrettezze anche finanziarie garantitealla struttura. Il Ministero della Giustizia peraltro ha già prorogato ilfinanziamento mentre esiste un fondo nel bilancio della Regione Sardegna condestinazione vincolata per la Medicina Penitenziaria”.

 “Nonostante le diverse sollecitazioni da parte, oltreche di SdR, anche dei Medici Penitenziari, finora la Regione si è limitata adabbozzare delle linee-guida che tuttavia sono meramente indicative. Mancainvece una chiara visione del problema che non può essere risolto né con leGuardie Mediche né affidando la Sanità Penitenziaria ai giovani laureati inMedicina. Non è però neppure pensabile che si attenda l’organizzazione di unocorso di studi specialistico nell’ambito della Facoltà universitaria. Occorreinvece intervenire in tempi brevi per individuare una specifica Direzione e perfare in modo – conclude Caligaris – che siano garantiti i livelli essenziali diassistenza tenendo conto che le persone private della libertà non hanno persoil diritto alla salute”.

 Sempre per iniziativa del Provveditorato, che haindividuato nei responsabili dell’area della sicurezza i tutor, è previsto unincontro, il 13 aprile prossimo, nel carcere di Iglesias con gli attori delterritorio del Sulcis-Iglesiente. Com

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