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Giovani Imprenditori Artigiani – In Sardegna 1.337 aziende in meno rispetto al 2010.

Nel 2010 erano 18.004, nel 2011 sono scesi a 16.667,registrando una diminuzione netta del 7,4%, perdendo così in un solo anno 1.337imprese.

Sono i dati sui Giovani Imprenditori Artigiani dellaSardegna, quelli con meno di 40 anni, emersi dal “Rapporto del 6° OsservatorioConfartigianato Giovani Imprenditori” sull’imprenditoria giovanile artigiana inItalia promosso dai Giovani Imprenditori di Confartigianato, realizzatodall'Ufficio Studi della stessa Organizzazione.

“Non c’è dubbio che, anche in Sardegna, gli imprenditoriunder 40 abbiano pagato il prezzo più alto della crisi – commenta il Presidentedi Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu – però dobbiamo dire che lasituazione è brutta in ogni zona d’Italia; basti pensare che la regione con ilrisultato “meno negativo”, è stato il Molise che ha registrato un -3,9%, conuna media nazionale del -5,1%”.

A livello provinciale, Cagliari ha visto calare i propriimprenditori artigiani under 40 di 476 unità (-7%), nella provincia di Nuoro sene sono persi 281 (-8,4%), in quella di Oristano 82 (-5,6%) mentre a Sassari sisono cancellate 498 giovani imprese (-7,7%).

Per Murgianu, inoltre, “se per un imprenditore esperto ilpercorso per affrontare i mercati che non vanno, la ragnatela burocratica, lamancanza di credito, il ritardo dei pagamenti e la pressione fiscale, è quasiimpraticabile, per un giovane tutto questo si trasforma in un terreno minato senon addirittura in un percorso ad ostacoli”.

 “Sia livellonazionale, sia in Sardegna – riprende il Presidente di Confartigianato Imprese– mai come ora è necessario investire su progetti ed azioni efficaci chepartano dal supporto alle giovani imprese e che possano essere utili per tuttoil settore imprenditoriale isolano”.

“Oramai il sostegno all’imprenditoria giovanile èfondamentale per uscire dal tunnel della crisi e consentire a molti ragazzi direalizzare un sogno, un progetto, un’aspirazione o, più semplicemente, dicontinuare la tradizione dell’impresa di famiglia – conclude Murgianu – igiovani purtroppo sono fiaccati dalla mancanza di lavoro però credono ancora inquello che fanno e che faranno, a condizione che possano essere messi realmentenella situazione di lavorare nella loro terra”.