Press "Enter" to skip to content

Giorgio Locci, (PdL): “Tre interventi prioritari per abbattere la spesa sanitaria e mantenere l’assistenza a livelli ottimali”

«Sono tre i punti di intervento prioritari che consentirebbero alla Sanità sarda di risparmiare importanti risorse e garantire l’assistenza a livelli ottimali».

Lo ha dichiarato Giorgio Locci, consigliere regionale del PdL e componente della Commissione Sanità, commentando la relazione della Corte dei Conti sulla spesa sanitaria.

Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera

La giunta regionale ha già approvato nel 2011 il piano di Riorganizzazione della rete ospedaliera che attualmente sta compiendo il suo iter burocratico: è in attesa del parere del consiglio delle Autonomie locali per poi approdare alla Commissione Sanità e quindi in aula consiliare.

Il piano dovrà, in ottemperanza al Patto della Salute stilato dalle Regioni con il Governo, portare gli attuali posti letto della Regione Sardegna da 4,32 per 1000 abitanti (suddivisi in 4,14 per acuti e 0,18 per mille per non acuti) a 4 per mille, prevedendo 3,3 posti letto ogni 1000 per acuti e 0,7 posti letto per post-acuzie.

Questi ultimi dovranno prevedere 0,5/1000 per la riabilitazione e 0,2/1000 per la lungodegenza del post-acuzie, con un incremento di 0,52 posti letto ogni 1000 abitanti rispetto ad oggi.

Questo perché, in Sardegna, ci sono 50.963 ricoveri inappropriati, secondo gli standard nazionali, su un totale di 286.000 ricoveri. Infatti, abbiamo 176 ricoveri per acuti su 1000 abitanti contro uno standard di appropriatezza che dovrebbe essere di 146.

Ovviamente queste distorsioni portano una diseconomia di spesa senza un relativo miglioramento della qualità dell’assistenza.

Il piano inoltre ridisegna la rete ospedaliera, centrata sul modello Hub (centri di riferimento ad alta specializzazione ) e Spoke (ospedali di riferimento territoriale), in integrazione con le altre parti del sistema sanitario: l’emergenza-urgenza ed il territorio.

Cruciale per la corretta organizzazione dell’assistenza sanitaria è l’adozione di modelli di riferimento (Linee Guida, Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, organizzazione per processi) e standard nazionali. Ne deriva una strutturazione che prevede: tre Hub: uno per l’area di Sassari, uno per l’area di Nuoro e uno per l’area di Cagliari; otto Spoke: due per l’area di Sassari, due per l’area di Nuoro e quattro per l’area di Cagliari.

Infatti, il problema non è tanto la riduzione dei posti letto per acuti, ma l’aumento della risposta nei posti letto per i non acuti, dove la Sardegna ha una carenza.

A ciò dovrebbe seguire un aumento dei servizi sanitari territoriali che sono carenti rispetto all’offerta ospedaliera.

Bisogna, in sostanza, per non negare l’assistenza ai cittadini, migliorare la risposta polispecialistica territoriale attivando, per esempio, le Case della Salute, già deliberate dalla giunta regionale, e coinvolgendo, attraverso accordi specifici, i medici di Medicina Generale e i Pediatri di base che sono gli attori principali delle esigenze sanitarie del territorio.

Macroarea Sardegna

L’istituzione della “macroarea Sardegna” (già introdotta nel 2002 in regioni quali Toscana, Veneto, Marche, Emilia Romagna) permette l’integrazione interaziendale delle funzioni amministrative per raggiungere obiettivi di efficienza.

La “macroarea Sardegna” ,prevista nel testo di legge già approvato dalla commissione sanita a giugno 2011 (in attesa di essere calendarizzato per l’aula),è una struttura di supporto tecnico-amministrativo con concentrazione ed integrazione delle competenze e con la realizzazione di economie di scala che, permettendo l’integrazione interaziendale delle funzioni amministrative in unica struttura deputata, principalmente a centrale di committenza per acquisto di beni e servizi e all’organizzazione e gestione dei magazzini economali e farmaceutici, permetterebbe un’economia di scala che, con gare d’appalto centralizzate Quindi sul totale della spesa  farmaceutica e di beni e servizi, che ammonta a  euro 2.284.963.000 riferito al consuntivo 2011 , si avrebbe un risparmio da 228 (10%)a 456 (20%)milioni di euro.

In pratica, questa struttura dovrà avere il compito di gestire il patrimonio, reclutare il personale, gestire e organizzare le reti informatiche, organizzare e gestire i magazzini economati e farmaceutici, centralizzare i servizi di bilancio e gestione delle risorse finanziarie con lo scopo di giungere, entro un anno, al pagamento centralizzato delle fatture.

Restituzione dei farmaci non utilizzati

Un altro sistema ancora più semplice per il risparmio sulla spesa farmaceutica è l’attuazione della possibilità che i pazienti restituiscano i farmaci prescritti e non utilizzati.

Infatti, in Italia i farmaci dispensati dalle farmacie non prevedono la cosiddetta “dose unitaria-terapeutica”, cioè la dose effettiva per i giorni terapia, poiché all’interno di una confezione sono contenuti, a seconda del tipo del farmaco, circa 20-28 compresse o capsule.

Ciò, inevitabilmente, determina uno spreco del farmaco legato all’eccedenza delle dosi nelle confezioni, spesso in numero doppio rispetto ai giorni di terapia prescritta.

Per questo, basterebbe prevedere, attraverso la collaborazione dei medici di famiglia, la restituzione dei farmaci non utilizzati dai pazienti. Quindi, da un risparmio della medicina territoriale di base, si avrebbe una riduzione della spesa farmaceutica nel sistema ospedaliero che in Sardegna,che da quanto si evince, presenta grosse criticità.

Questo, sarebbe un provvedimento che, attuato a costo quasi zero, porterebbe ad un risparmio notevole, educando i pazienti all’uso della sola dose terapeutica dei farmaci con la restituzione delle eccedenze.

Si tratta di un provvedimento perfettamente legittimo in quanto è stato già applicato, attraverso l’art. 2 comma 350 della finanziaria del 2008 (governo Prodi), prevedendo che le confezioni di medicinali integre e correttamente conservate in possesso di ospiti delle RSA o di famiglie che hanno ricevuto assistenza domiciliare per un loro congiunto “possano essere riutilizzate” nell’ambito della stessa RSA o della stessa ASL. Com

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »