La peste suina africana arriva anche nel Monte Acuto e colpisce un allevamento familiare nelle campagne di Pattada, in località Olitetta, lungo la strada per Buddusò. Qui i veterinari del Servizio di sanità animale dell’Asl di Sassari hanno abbattuto 15 suini.
Il gruppo d’intervento veterinario (Giv), con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Pattada, oggi ha provveduto anche alla disinfezione del focolaio con l’impiego dell’unità mobile di cui è dotato il servizio. E state sistemate della cartellonistica nella zona di vincolo di protezione, compresa nel raggio di 3 chilometri dal focolaio e che interessa 29 aziende, tutte nel comune di Pattada, con oltre 150 suini censiti. È stata quindi delimitata anche la zona di sorveglianza, nel raggio dei 10 chilometri dal focolaio, che interessa 130 aziende con oltre 700 suini censiti, nei comuni di Pattada, Benetutti, Nule e Nughedu. Inoltre la zona di sorveglianza interessa anche una parte del territorio di Buddusò e Osidda delle Asl di Olbia e Nuoro.
L’Unità di crisi locale prontamente convocata, non appena ricevuta la conferma della positività dei campioni da parte dell’Izs di Sassari, ha disposto tutta una serie di azioni previste dai manuali d’emergenza e dalle normative regionali e nazionali. I professionisti del Servizio di sanità animale hanno avviato il tempestivo abbattimento dei suini interessati e la disinfezione dell’azienda, quindi la definizione, attraverso il sistema di georeferenziazione (Gis - geographic information system), delle sezioni di 3 e 10 chilometri con l’individuazione delle aziende interessate. Il Servizio di sanità animale, quindi, ha inviato un sms telefonico di allerta agli allevatori interessati al blocco della movimentazione. Dal Servizio veterinario di via Rizzeddu sono state inviate la richiesta di emanazione delle apposite ordinanze al sindaco di Pattada, le comunicazioni al Ministero, alla Regione, al Centro referenza Nazionale e ai Nas. I veterinari infine hanno calendarizzato le visite cliniche entro 7 giorni nelle aziende ricadenti nella zona di protezione.
«Purtroppo le nostre previsioni si sono avverate – ha sottolineato dal Servizio di sanità animale – la presenza dell’epidemia nel territorio tra Alà ed Oschiri e nel Goceano sta interessando anche il territorio di Pattada, dove nei giorni scorsi si era tenuta un’affollata assemblea con gli allevatori locali indetta dal sindaco Deiosso e dal Servizio veterinario di sanità animale. In quell’occasione era stata illustrata la situazione ed era stato fatto un appellato agli allevatori perché evitassero il più possibile il contatto tra i loro suini e i cinghiali popolazione ormai interessata dal virus in misura importante».
Ecco allora alcuni accorgimenti che i veterinari dell’Asl di Sassari si apprestano a ricordare: impedire la promiscuità con il selvatico, non somministrare residui alimentari ai suini, segnalare prontamente i casi di animali morti al servizio veterinario, non frequentare allevamenti dove vi è stata sintomatologia e usare idonei disinfettanti.
Dal Goceano, intanto, continuano ad arrivare segnalazioni di cinghiali rinvenuti morti, quattro soltanto di recente, e sui quali l’Izs di Sassari ha diagnosticato il virus, segno della diffusione dell’epidemia.
Nei prossimi giorni verrà convocata una riunione del’Unità di crisi locale con la partecipazione dell’Izs, del Corpo Forestale, dell’Ente Foreste e dei comuni interessati per fare il punto sulla situazione epidemiologica e adottare ulteriori misure di contrasto all’epidemia.