Press "Enter" to skip to content

Attività dei carabinieri della Stazione Villanova di Cagliari, due denunce per truffa e furto.

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione Villanova di Cagliari, dopo aver condotto accurate indagini (coordinante dal comandante, Luogotenente Pompeo Formato e dal Maresciallo Giuseppe Tidu), hanno provveduto a deferire all’A. G. due persone responsabili di due distinti fatti di reato

L’otto gennaio scorso, il titolare di un’attività commerciale ubicata nel centro di Cagliari ha presentato querela presso il Comando Stazione Carabinieri di Cagliari Villanova, per il reato di truffa, nei confronti di un soggetto con cui aveva intrapreso relazioni commerciali,  essendosi quest’ultimo spacciato come broker che si occupa del reperimento di merce in tutta Italia per il rifornimento di negozi di abbigliamento outlet .

In seguito, dagli accertamenti effettuati,  è emerso che il querelante aveva acquistato da lui 15 tute, che gli erano state consegnate in contrassegno previo un versamento di 1000 euro a titolo di pagamento. La verifica dei prodotti ha permesso di accertare che si  trattava di merce contraffatta. L’abbigliamento “Burberry” è infatti provvisto di particolari etichette che riportano l’emblema del marchio che, al contattato di una fonte di calorediventano invisibili, per poi tornare ad essere visibili con la riduzione della temperatura. Chiaramente le etichette relative alla merce fornita non avevano queste tangibili  caratteristiche fisiche.  La vittima ha tentato inizialmente di ottenere un risarcimento, ma dopo numerose insistenze e nonostante la prospettiva di poter incorrere nei rigori della legge,  l’autore del reato lasciava intendere in maniera esplicita ed arrogante che si trattava di una truffa. Pertanto, dopo aver svolto accertamenti per identificarlo compiutamente ed aver proceduto al sequestro della merce (che si trovava nel negozio ancora parzialmente imballata)  gli investigatori della Stazione cc di Villanova hanno deferito all’A. G. - per Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni  e  truffa,  un  34enne di Torre Annunziata (NA), ma residente a Monza.  Ulteriori accertamenti, eseguiti  nei confronti del presunto truffatore, hanno permesso di appurare che  precedenti per il reato di ricettazione per essere rimasto coinvolto nell’acquisizione di abbigliamento di provenienza furtiva ed offerto in vendita tramite web sul sito www.eBay.it. Risultava altresì essere collegato  ad una  società con sede a Monzala cui titolare annovera pregiudizi penali per associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di marchi d’abbigliamento.

Invece il 12 marzo scorso, gli stessi militari ricevevano la denuncia di un insegnante 48enne di Cagliari, la quale, a seguito del recente ricovero in ospedale dell’anziano padre per  una grave malattia ed avendo la procura ad agire sul suo conto corrente bancario, richiedeva un estratto conto, constatando con stupore che nel periodo temporale durante cui  il genitore si trovava in Ospedale, erano stati eseguiti un totale di sei prelevamenti di contante per un ammontare complessivo accertato di euro 3.000,00

A seguito delle indagini esperite è emerso senza possibilità di dubbio che la carta bancomat utilizzata per le illecite operazioni non era un clone ma bensì l’originale. Pertanto i sospetti si focalizzavano nei confronti della colf filippina della famiglia in questione, poiché era l’unica persona estranea al nucleo familiare che avesse libero accesso all’interno dell’abitazione.  Convocata pertanto presso gli uffici della caserma di via Nuoro, l’autrice del reato  - messa alle strette dinanzi all’evidenza dei fatti – ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando di avere sottratto il bancomat carpendone il codice pin che era stato annotato su un’agenda nello studio dell’abitazione.

Infine, la straniera si è giustificata di aver agito in tal modo perché oppressa da numerosi debiti.

 

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »