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Bce: spread, nessuno come l’Italia. Ma i cittadini vedono nero

Bravo Monti, nessuno come te. Tra i paesi dell'area dell'euro l'Italia ha riportato il maggiore restringimento dei differenziali di rendimento sulle obbligazioni sovrane: 166 punti base in meno tra fine novembre e i primi di marzo e "nonostante il suo declassamento da parte delle  tre principali agenzie di rating". La Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile promuove la cura Monti ma non allenta la guardia su conti pubblici e inflazione.

In Europa vedono la luce, in Italia si vede nero Il clima di fiducia dei consumatori nell'area dell'euro "è migliorato a febbraio del 2012 per il secondo mese consecutivo, dopo esserci marcatamente deteriorato nella seconda metà del 2011".

In Italia, "dopo un'iniziale ripresa, la fiducia si è gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009". 

In risposta alla recessione del 2008-2009, sottolinea ancora la Bce, "c'è stato un rallentamento dei salari nell'area dell'euro. La grave recessione e il corrispondente aumento della disoccupazione hanno esercitato nel 2009 un effetto al ribasso pronunciato sui redditi per addetto, che sono diminuiti dal massimo a quasi il minimo del campione in meno di un anno. Dopo la recessione anche le retribuzioni contrattuali si sono ridotte. Comunque, sembra che il calo delle retribuzioni contrattuali non abbia riflesso la debolezza del mercato del lavoro fino alla fine del 2009".

Le proiezioni macroeconomiche di marzo 2012 formulate per l'area dell'euro dagli esperti della BCE, pubblicate nel bollettino mensile reso noto oggi, indicano un tasso annuo di inflazione armonizzata compreso tra il 2,1 e il 2,7% nel 2012 e tra lo 0,9 e il 2,3% nel 2013. Rispetto all'esercizio dello scorso dicembre svolto dagli esperti dell'Eurosistema, gli intervalli sono stati rivisti al rialzo, in particolare quello relativo al 2012.

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