La Medicina di Genere per una maggiore appropriatezza delle terapie nella cure delle donne: si svolgerà venerdì a Olbia la prima giornata nazionale sulla “Medicina di Genere” organizzata dall’Associazione Medici diabetologi (Amd).
Con l’espressione “medicina di genere” si intende la distinzione in campo medico delle ricerche e delle cure in base al genere di appartenenza, non solo da un punto di vista anatomico, ma anche differenze biologiche, funzionali, psicologiche e culturali.
Il problema della medicina di genere nasce dal fatto che gli studi di nuovi farmaci, di nuove terapie e dell’eziologia e dell’andamento delle malattie sono sempre stati condotti considerando come fruitori i maschi. Di conseguenza le cure mediche rivolte alle donne venivano compromesse in quanto sottovalutavano le peculiarità femminili.
“Negli anni, in assenza della Medicina di genere, la donna è stata trascurata, le patologie sono state sottostimate, per questo è intenzione dell’Associazione medici diabetologi, porre fine a questo atteggiamento discriminatorio nei confronti delle donne”, spiega Giancarlo Tonolo, direttore del Servizio di Diabetologia della Asl di Olbia e presidente regionale dell’Amd, promotore della giornata.
La prima giornata nazionale, organizzata dal Gruppo Donna dell’Amd, dal titolo “Il percorso di Amd per la medicina di genere: dalle differenze di genere alle pari opportunità” è in programma a Olbia, nella sala conferenze del Mercure Olbia Hermaea, in via Puglie, venerdì 16 marzo (inizio dei lavori alle ore 12.00) e sabato 17 marzo 2012 (inizio dei lavori alle 08.30).
“Ormai – spiega Tonolo - non è più possibile ignorare che le donna diabetica ha circa 3,5 - 4 volte un rischio maggiore di sviluppare un infarto di una donna non diabetica, mentre nell'uomo diabetico il rischio aumenta "solo" di 2 volte. In Europa la mortalita' cardiovascolare nella popolazione tra i 20 e i 79 anni nel 2010 è stata di 297.600 uomini e 336.454 donne e questa differenza è presente in tutte le parti del mondo, considerando inoltre che la sintomatologia dell’angina nella donna è molto più complicata e variegata rispetto a quella del sesso maschile e spesso viene sottovalutata. Le donne sono curate meno intensivamente per la malattia cardiovascolare sia in prevenzione che dopo l'evento”.
Tra le differenze tra uomo e donna anche l’attività fisica. “Le ragazze sono piu' sedentarie nell'eta' adolescenziale dei ragazzi e questo puo' spiegare la maggiore prevalenza di obesita' e insulino resistenza nel sesso femminile, questo unito alla gravidanza (che ulteriormente aumenta la insulino resistenza) può in parte spiegare un aumento del diabete mellito tipo 2 (non insulino dipendent) di piu' del 10% nel sesso femminile. Accanto ai fattori di rischio classici di sviluppo del diabete mellito tipo 2 (obesita’ in eta’ superiore a 45 anni, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari) vi sono dei fattori di rischio strettamente genere-correlati come l’ovaio policistico, un pregresso diabete gestazionale, o l’aver partorito un bambino con peso alla nascita superiore a 4,5 Kg”, Maria Franca Mulas, del Gruppo Donna dell’Amd.
Alla due giorni olbiese prenderanno parte i massimi esponenti nazionali della Medicina di Genere e Flavia Franconi, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Medicina di Genere: “Con questo primo meeting fonderemo nel nostro territorio le basi per instaurare la cultura della medicina di genere: è infatti è stato costituito un gruppo di lavoro, che vede riuniti la Asl di Olbia, l’amministrazione comunale e l’Amd, per iniziare nel territorio della nostra azienda sanitaria l’analisi dei dati della nostra realtà”, conclude Tonolo.