I parlamentari europei dell'Italia dei Valori Giommaria Uggias, Niccolò Rinaldi e Andrea Zanoni, hanno presentato un'interrogazione scritta alla Commissione europea, affinché accerti se l'assegnazione di quote CO2, per un valore totale di circa 3 milioni di euro, alla società Cemin s.r.l., (addetta alla produzione di cementi e calci) di Portovesme, in Sardegna, sia avvenuta secondo modalità corrette. "La Cemin percepisce quote CO2 - spiega Uggias - in poche parole, contributi economici, dal 2007, anno d'avvio della sua attività, ma dopo un primo periodo, la produzione, a partire dal 2008, si è sostanzialmente fermata, per riprendere solo qualche decina di giorni l'anno. Gli impianti attivati per un periodo limitato hanno però consentito di ottenere l'assegnazione delle quote - contributi per l'intero anno. E questo modus operandi si è ripetuto anche per il 2009 e per il 2010".
"La Cemin - continua l'Europarlamentare IdV - avrebbe eluso la normativa vigente e i controlli del Comitato Nazionale di Gestione e Attuazione della Direttiva 2003/87/CE, riavviando la produzione proprio prima che scadesse il semestre di interruzione oltre il quale l'impianto non avrebbe potuto beneficiare delle agevolazioni statali. In pratica, la CEMIN avrebbe percepito a partire dal 2007 contributi pubblici pur avendo attivato gli impianti per poco tempo e pur avendo prodotto ben poco. Occorre che gli organismi preposti verifichino se questi contributi siano legittimamente dovuti, e in base a quali criteri sia stata decisa l'assegnazione delle quote CO2, verso un impianto quasi completamente fermo da 4 anni".
La segnalazione del caso giunge all'Eurodeputato sardo dal Consigliere dell'IDV presso il Comune di Portoscuso Angelo Cremone, che afferma: "E' necessario fare chiarezza sulla questione, al fine di evitare un possibile abuso di soldi pubblici, che non determinano attività produttive, bloccando inoltre lo sviluppo del territorio". Secondo il consigliere dipietrista "solo verificando l'effettiva trasparenza e legalità di casi discutibili come quello della CEMIN, il Sulcis potrà riuscire a sconfiggere il triste primato di Provincia più povera d'Italia, dando così la possibilità a coloro che vogliono fare impresa onestamente, di radicarsi e creare un reale sviluppo economico che sia sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale". Red