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Calcio – Sintesi partite di serie A

Atalanta-Parma 1-1 L'Atalanta allunga a cinque la striscia positiva e fa un altro passo verso la salvezza, il Parma esce indenne da un campo ostico infilando il secondo pari in settimana dopo quello nel recupero contro la Fiorentina. Nel riscaldamento Colantuono perde Brighi e Donadoni Mirante. Dopo 5' l'Atalanta è già in vantaggio: angolo di Moralez, la palla rimbalza in area, sul secondo palo il più lesto è Manfredini che con una mezza girata acrobatica insacca alle spalle di Pavarini, non esente da colpe. Colpiti a freddo i ducali faticano ad imbastire una reazione, gli orobici controllano bene. Al 40' l'occasione del pari capita a Giovinco la cui punizione tagliata è deviata in angolo da Consigli. Nella ripresa al 10' il Parma trova il pareggio: cross di Valdes da sinistra, a centro area Paletta anticipa Manfredini e batte Consigli. Al 43' la palla da tre punti capita sul destro di Cigarini che colpisce al volo dal limite, sfera di poco a lato alla sinistra di Pavarini.

Catania-Fiorentina 1-0 - Partita a due facce al Massimino e successo finale del Catania, tre punti che proiettano la squadra di Montella nei quartieri nobili della classifica. Altro passo falso della Fiorentina che proprio non riesce a dare una svolta alla sua stagione. Primo tempo quasi tutto di marca viola. Dopo un'occasione di Bergessio (colpo di testa da buona posizione bloccato da Boruc) la squadra di Rossi costruisce almeno tre chiare occasioni da rete. La prima, al 12', se la divora Cerci che servito da Vargas si presenta davanti a Carrizo ma tenta un pallonetto bloccato dal portiere argentino. Al 24' ancora Fiorentina: prima Lazzari e poi Cerci chiamano alla risposta Carrizo. Al 29' Cerci in verticale per Amauri che supera Carrizo e colpisce a botta sicura, sulla linea salva Lodi. Nella ripresa la partita cambia al 13': Gamberini stende in area Bergessio, Lodi non fallisce dal dischetto firmando il suo ottavo centro in campionato. La rete del vantaggio carica gli etnei e spegne i viola. Rossi prova a dare la scossa con i cambi (dentro Kharja, Acosty e Marchionni) senza però ottenere l'effetto sperato, il Catania rischia solo su un colpo di testa di Natali (alto).

Cesena-Siena 0-2  Se non è l'addio alla serie A poco ci manca. Il Cesena incassa la 18esima sconfitta stagionale e vede allontanarsi ormai del tutto (-14) le possibilità di salvezza. Sorride, invece, il Siena che grazie al colpo al Manuzzi, primo successo esterno in stagione, vede avvicinarsi l'obiettivo. Senza Iaquinta e Mutu, il Cesena prova a fare la partita mentre il Siena bada a difendersi provando a sfruttare le ripartenze. L'occasione migliore nel primo tempo la crea il Cesena, con Martinho che sfruttando un rimpallo si trova a tu per tu con Pegolo bravo a mettergli la conclusione a colpo sicuro in angolo. Nella ripresa succede poco fino al 28' quando Ceccarelli stende in area Calaiò, rosso per il romagnolo e rigore per il Siena, Terzi se lo fa parare da Antonioli ma sulla respinta la palla non viene allontanata e Brienza la mette in rete. Al 37' il Siena chiude il conto: Brienza stavolta si veste da uomo assist, il suo assist a centro area trova pronto alla deviazione in porta l'ex Bogdani, Antonioli non può nulla.

Genoa-Juve 0-0 - Ancora un pareggio, il numero 14 in stagione, sesto nelle ultime sette partite, per la Juve che vede il Milan allontanarsi e il secondo posto in pericolo. La squadra di Conte non va oltre lo 0-0 a Genova contro i rossoblù e pur mantenendo l'imbattibilità perde contatto con la vetta. I bianconeri meriterebbero i tre punti per le occasioni create, troppi però gli errori sotto porta. Il Genoa infila il terzo pareggio consecutivo portando a casa un buon punto. Conte va in tribuna per squalifica, al suo posto in panchina c'è Alessio. Squadre rimaneggiate, Juve senza mezza difesa (Bonucci è squalificato, Chiellini e Barzagli infortunati), Genoa che non sta messo meglio (out Antonelli, Bovo e Granqvist). Il ritmo è subito altissimo, passano neanche 20'' e Palacio sfiora il vantaggio, il suo pallonetto in area viene smanacciato in angolo da Buffon. Con il passare dei minuti la Juve prende in mano la partita. Fioccano le occasioni, nel giro di 12' i bianconeri vanno vicini al vantaggio con Giaccherini, Pepe, Vucinic e Marchisio. Il Genoa si affida al contropiede, Gilardino (26') colpisce di testa su cross da destra di Biondini, palla di poco alta. Vucinic libera Matri in area, destro respinto da Rossi in spaccata, Pirlo alza sulla traversa su punizione dal limite. Ripresa a senso unico o quasi. La Juve spinge, Vucinic all'8' colpisce la traversa di testa su angolo di Pirlo, lo stesso Pirlo all'11' chiama Frey alla respinta con un destro dai 25 metri. Al 14' ancora Vucinic di testa, palla di poco a lato, passa un minuto e Pepe, a due passi da Frey, colpisce il palo con il destro. Il Genoa si fa vedere al 19' per la prima volta: sugli sviluppi di una punizione dal limite la palla finisce a Kaladze che di sinistro al volo impegna Buffon. Al 24' ci prova Marchisio dalla distanza, destro alzato in angolo da Frey. Proteste bianconere al 27' per un gol annullato a Pepe, qualche dubbio sul fuorigioco. Conte prova la carta Elia, gli fa posto Pepe. Entra anche Del Piero al posto di Matri. Protesta il Genoa, al 32', per un presunto fallo in area di Marchisio su Palacio, anche in questo caso Rizzoli lascia correre. Occasione per i padroni di casa al 34': Gilardino scatta sul filo del fuorigioco, supera Buffon in uscita ma da posizione defilata non trova la porta. La Juve insiste ma non sfonda, al 46' il Genoa chiede il rigore per un intervento in area di Pirlo su Rossi, anche in questo caso restano i dubbi. E' l'ultima emozione. 

Milan-Lecce 2-0 Domenica felice per il Milan. I rossoneri sfruttano il turno casalingo con il Lecce e grazie al pari della Juve portano a 4 i punti di vantaggio sui bianconeri. I salentini provano a creare problemi alla squadra di Allegri ma devono arrendersi alla classe di Ibrahimovic. Per i giallorossi è la fine di una serie positiva che durava da cinque giornate. Lunga la lista degli assenti. Il Milan è senza Pato, Maxi Lopez, Boateng, Merkel, Strasser, Seedorf, Cassano e Nesta, Cosmi deve rinunciare agli squalificati Delvecchio, Di Michele e Tomovic. I rossoneri partono forte e dopo 7' sbloccano il risultato: Robinho serve Ibrahimovic che di prima smarca Nocerino agli undici metri, il destro dell'ex centrocampista del Palermo finisce alle spalle di Benassi dopo una deviazione di Miglionico. Per Nocerino è il nono centro in campionato. Insioste la squadra di Allegri che sfiora il raddoppio con Emanuelsen, Ibrahimovic e Robinho. Nel mezzo l'unica palla gol creata dal Lecce, un sinistro al volo in area di Muriel di poco alto sulla traversa. Nella ripresa la squadra di Cosmi prova a venire fuori, al 7' Bojinov fa tutto bene, il suo sinistro dai 25 metri è bloccato in due tempi da Abbiati. Il Milan controlla, rischia qualcosa ma al 20' raddoppia: sponda di Robinho, al limite dell'area Ibrahimovic colpisce al volo con il destro non lasciando scampo a Benassi. Per lo svedese è il settimo gol in carriera al Lecce, il 19° finora in campionato. La partita va praticamente in archivio, il Milan sfiora due volte il terzo gol (con Emanuelson e Ibrahimovic), al triple fischio è festa grande per l'allungo sulla Juve.

Palermo-Roma 0-1 (sabato) La Roma rialza la testa dopo le sconfitte con Atalanta e Lazio e torna al successo passando di misura al Barbera. Un successo che consente ai giallorossi, privi di diverse pedine (Stekelenburg, Juan, Taddei, Pjanic, Osvaldo) di non perdere ulteriore terreno dalle posizioni che valgono l'Europa. Continua il momento no del Palermo, al terzo stop consecutivo, il secondo di fila in casa. Mutti rischia. La partita cambia faccia dopo appena 3': Lamela libera Borini in area, l'attaccante scatta in posizione regolare e batte Viviano firmando il suo ottavo centro nelle ultime dieci partite. Il vantaggio fa giocare meglio la Roma, che arriva senza grossi problemi nell'area avversaria pur non riuscendo a piazzare il colpo del ko. Il Palermo si scuote, Balzaretti e Miccoli provano a sorprendere Lobont, dall'altro lato del campo è Lamela ad avere una buona occasione per il raddoppio, Viviano c'è. La prima frazione si chiude con altri due tentativi dei padroni di casa, Lobont è attento sulle conclusioni di Mantovani e Barreto. Nella ripresa c'è Ilicic al posto di Zahavi, il Palermo spinge con maggiore insistenza prestando però il fianco alle veloci ripartenze giallorosse. Al 12' Lamela semina il panico nella difesa rosanero ma non trova lo specchio della parte, Ilicic risponde con un sinistro bloccato in due tempi da Lobont. Al 24' si rivede: salta Balzaretti e Barreto ma da buona posizione mette sull'esterno della rete. passano 2' e il Palermo sfiora il pari: Lobont sbaglia la presa su un cross, Miccoli va a colpo sicuro ma il portiere si fa perdonare e respinge. Girandola di cambi, in pieno recupero mischione nell'area della Roma ma nulla di fatto. 

Chievo-Inter 0-2 (Venerdì) Dopo sette giornata l'Inter ritrova il successo, tre punti d'oro che mettono fine alla serie negativa e servono a Ranieri a preparare nel migliore dei modi l'appuntamento di Champions contro il Marsiglia. Si ferma il Chievo che non ripete la buona prova di Torino con la Juve. L'Inter merita il successo per le occasioni create. Nel primo tempo i nerazzurri falliscono un rigore con Milito e colpiscono una traversa con Sneijder. Nella ripresa il ritmo cala ma negli ultimi 5' la partita si decide: due colpi di testa, il primo di Samuel su azione d'angolo, il secondo di Milito su assist di Zanetti firmano il 2-0.

Napoli-Cagliari 6-3 (venerdì) Tutto facile per il Napoli. Gli azzurri vincono la quinta partita consecutiva in campionato (non accadeva dai tempi del secondo scudetto), continuano la risalita in classifica e si preparano al meglio alla sfida di Champions contro il Chelsea in programma mercoledì a Stamford Bridge. Il Cagliari incassa il terzo stop consecutivo confermando il momento no. Partita che dopo 30' è già chiusa grazie ai gol di Hamsik, Cannavaro e Astori (autorete). Il Napoli si rilassa un po' e consente a Larrivey di riaprire i giochi. Nella ripresa però prima Lavezzi (su rigore) e poi Gargano chiudono il conto. C'è gloria anche per Maggio e per Larrivey che firma una tripletta.