"Dell'Utri vittima della mafia o co-carnefice che ha fatto da tramite tra Cosa Nostra e il gruppo Berlusconi? Le indagini e due processi hanno fugato ogni dubbio". Lo afferma in un'intervista a Repubblica il Pm Domenico Gozzo che, insieme ad Antonio Ingroia, era la parte accusatrice di Marcello Dell'Utri nel processo di primo grado.
"La Cassazione è giudice di legittimità - aggiunge Gozzo - si occupa solo di questioni di diritto. Sul merito si sono già pronunciati i giudici di tribunali e appello confermando sostanzialmente la ricostruzione della Procura che ha sostenuto le cointeressenze tra Dell'Utri e ambienti mafiosi".
"Ora la Cassazione avrà fissato un nuovo principio che rilegge certi comportamenti - aggiunge il procuratore aggiunto di Caltanissetta - . Oppure ha ritenuto che altri principi di valutazione andavano adottati. Bisognerà attendere le motivazioni, intanto massimo rispetto per la decisione della Cassazione".
Gozzo, che ha parlato anche con la Stampa, interviene anche sul reato di concorso esterno in associazione mafiosa cui, secondo il pg della Cassazione, 'non crede più nessuno': 'L'esistenza del concorso esterno è stata consacrata in numerose sentenze della stessa Cassazione'. Secondo Gozzo, la posizione del pg 'è rispettabile ma isolata'. E conclude: 'Se il concorso esterno non deve esistere più, va detto con chiarezza'.