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Nigeria, fallito il blitz inglese

Inspiegabile? No, è spiegabilissimo per quanto doloroso", ha detto il ministro della Difesa Phil Hammond replicando al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva definito inspiegabile il comportamento degli inglesi.

Chris McManus e Franco Lamolinara non sono rimasti vittima di fuoco incrociato. Lo ha detto oggi il portavoce di Downing Street. 

L'ordine di David Cameron di far partire il blitz per la liberazione dei due ostaggi Franco Lamolinara e Chris McManus è partito ieri alle otto, ora di Londra (le 9 in Italia), dopo una riunione del Cobra, il comitato britannico di emergenza. Lo scrive oggi ilDaily Telegraph in una ricostruzione del blitz in cui i due uomini hanno trovato la morte.

Otto sequestratori del gruppo estremista Boko Haram che aveva in mano Chris McManus e Franco Lamolinara sono rimasti uccisi nel raid delle forze speciali di
ieri.


La salma di Franco Lamolinara, l'ingegnere piementose ucciso nel blitz di giovedi' sera nel nord-ovest della Nigeria, sara' trasferito in giornata nella
capitale Abuja. Per il rientro della salma in Italia, secondo fonti sul posto, ci vorranno alcuni giorni.

Monti ha chiesto spiegazioni sia alle autorità nigeriane che a Londra. Che la vicenda sia stata gestita in modo opaco l'ha chiarito anche il presidente del Copasir, Massimo D'Alema: "Occorrera chiarire con rigore le circostanze che hanno portato le autorita britanniche a decidere l'operazione militare senza preventivamente informare le autorita italiane, ancorchT fosse coinvolto un nostro connazionale. Ci adopereremo affinché sia fatta piena luce sulla vicenda".

Il governo italiano sostiene di essere stato informato del blitz per liberare gli ostaggi in Nigeria solo quando era gia iniziato. Ma funzionari diplomatici britannici, scrive l'Independent, sostengono che gli italiani, che non avevano una presenza sul posto, sapevano che in loco erano presenti unità speciali inglesi. Il quotidiano britannico nell'edizione on line attribuisce a fonti riservate di Londra la tesi che le pretese avanzate dall'Italia sono in "malafede". La decisione del blitz è stata presa dopo aver ascoltato delle intercettazioni nelle quali i rapitori parlavano di "vendere" gli ostaggi a una fazione "più radicale".

Nel blitz di ieri a Sokoto sono stati coinvolti una quarantina di uomini delle forze speciali britanniche che si trovavano da due settimane in Nigeria.

Secondo una ricostruzione del Daily Telegraph, le Sbs, Special Boat Service composte quasi esclusivamente di Royal Marines, sono state scelte perché erano l'unità in stand by per operazioni di antiterrorismo. 

Le Sbs erano arrivate in Nigeria viaggiando in borghese su aerei civili, le armi e attrezzature spedite in grandi valige diplomatiche. Il loro comandante aveva installato il posto di comando della task force presso l'ambasciata britannica a Lagos.
Le Sbs avevano accesso a intercettazioni di cellulari ottenute dalle forze di intelligence nigeriane che avevano localizzato gli ostaggi a Sokoto, e di altri dati dal GCHQ, il servizio di ascolto dei servizi segreti britannici. Avevano accesso anche a video della casa dove venivano tenuti McManus e Lamolinara ottenuti da un aereo che aveva sorvolato la città. Le immagini venivano ritrasmesse al comando Sbs a Lagos e a Londra, sul monitor della sala del Cobra, il comitato di emergenza britannico.

Dopo giorni di ascolto ieri si era aperta una "finestra di opportunità": le intercettazioni lasciavano capire che i terroristi stavano per spostarsi e poi avrebbero ucciso gli ostaggi.

Per l'Independent  "terze parti" si erano aggiunte nei negoziati, che avevano visto impegnati britannici e nigeriani, sollevano il timore che il gruppo di sequestratori non sarebbe riuscito a controllare i loro ostaggi a lungo ancora. Le richieste avanzate per la liberazione di Lamolinara e McManus erano "confuse".

A questo punto il direttore delle Sbs informa il capo delle Forze Speciali a Londra, un generale dell'Esercito e un amico personale di David Cameron. Il premier decide che bisogna agire. Sono le 8 a Londra. Poco dopo la morte di Lamolinara.